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giovedì 19 maggio 2011

IN ATTESA DEL REFERENDUM


In attesa del referendum sul nucleare, condivido con voi parte di un articolo pubblicato sul numero di marzo-aprile del giornale della SMA (Società Missioni Africane). Il testo è tratto da "Che la luce sia - Areva nel Niger" di Thomas Lazzeri. Parla dello sfruttamento delle miniere d'uranio del Niger ad opera dell'impresa pubblica francese Areva e delle ripercussioni che questo ha sull'ambiente e sulle condizioni di vita della popolazione locale. (Mi sono permessa di correggere solo alcuni errori linguistici sorti probabilmente nella traduzione del testo.)


REGALO AVVELENATO

Quando l’uranio è stato scoperto nel Niger impoverito negli anni '60, molti hanno pensato che la scoperta avrebbe contribuito allo sviluppo economico e sociale del Paese. Sfortunatamente, si è rivelato un regalo avvelenato. Oggi il Niger, nell’Indice di Sviluppo Umano... delle Nazioni Unite..., è classificato ultimo.

Le miniere d’uranio nel Niger sono sfruttate principalmente dall’impresa pubblica francese Areva, che importa la metà del suo uranio dal Niger... In Francia, più di due lampadine su tre sono illuminate dall’uranio del Niger, mentre la popolazione locale non ha l’accesso all’elettricità...
Nell'aprile 2010, Greenpaece ha pubblicato un rapporto, “Abbandonati nella polvere. L’eredità radioattiva d’AREVA nelle città del deserto nigerino”, denunciando che Areva ha contaminato l’ambiente intorno al sito minerario d’Arlit e d’Akokan, a circa 850 km al Nord di Niamey.

La contaminazione tocca circa 80.000 persone. La radioattività calcolata ad Akokan era 500 volte maggiore della norma. Materiali radioattivi sono stati utilizzati anche per la costruzione delle strade. Alcuni oggetti di consumo di metallo radioattivo sono stati venduti al mercato locale d’Arlit... La gente del luogo utilizza questo materiale per costruire le proprie case. Ad Arlit, Greenpeace ha misurato nell’acqua potabile una concentrazione d’uranio superiore quattro volte il limite raccomandato dall’OMS.
In generale, in più di quant’anni di sfruttamento si sono utilizzati più di 270 miliardi di litri d’acqua nelle miniere, contaminando e prosciugando la falda acquifera di Tarat, fino ad una profondità di 150 metri…La diminuzione della riserva d’acqua ha anche dei forti impatti sociali ed economici, ed essa minaccia particolarmente i pastori nomadi…
L’esposizione alla radioattività può causare dei problemi respiratori, delle malformazioni ai nascituri, la leucemia e il cancro, questo per nominare solo qualche effetto sulla salute.

Ogni giorno che passa, i Nigerini sono esposti alle radiazioni, alla malattia e alla povertà senza avere alcun beneficio, mentre Areva trae miliardi dalle loro risorse naturali. Le rendite d’Areva nel 2008 sono state di 13,1 miliardi d’euro, con un profitto di 589 milioni di euro. Intanto, la Società continua a investire troppo poco denaro per garantire i livelli fondamentali di salute per la popolazione vicino alle miniere d’uranio.

Credo che l'articolo parli da solo e che ogni ulteriore commento sarebbe superfluo.
Solo una cosa: il 12 e il 13 giugno io non andrò al mare.

giovedì 2 luglio 2009

UNA GRAVIDANZA ECOLOGICA di Carlo Valerio Bellieni e Nadia Marchettini

PhotobucketUna lettura consigliata alle donne in attesa ma soprattutto alle coppie che intendono concepire responsabilmente un bambino.
Vi do subito i riferimenti completi:

Carlo Valerio Bellieni, Nadia Marchettini
Una gravidanza ecologica
L’ambiente ideale per chi vuole diventare mamma e per il bambino non ancora nato.
Prefazione di Enzo Tiezzi
2008, Società Editrice Fiorentina
€ 12.00

Gli autori (lui neonatologo al Policlinico Universitario di Siena, noto per le sue ricerche nel campo della sensorialità fetale, del dolore e dello stress del bambino; lei professore di Chimica dell'Ambiente a Siena, si occupa di sviluppo sostenibile) partono da questa considerazione: "ecos" significa "casa" e la prima "casa", il primo ambiente in cui si trova a vivere il bambino è l'utero materno. Il libro vuole fornire i mezzi per una gravidanza "ecologica", cioé per rendere questa casa davvero accogliente, pulita e riparata per il suo "inquilino".

Il testo mette in guardia da sostanze e fattori pericolosi per madre e nascituro, come fumo, alcol, cosmetici, pesticidi, stupefacenti, tinture e vernici, campi elettro-magnetici, inquinamento atmosferico, insetticidi, plastiche, lavori con calore e vibrazioni, inceneritori, lavanderie, ecc; mi ha colpito molto leggere che il nostro organismo può essere inquinato da sostanze tossiche che si depositano nel tempo nelle ossa e nel grasso e che si liberano anche a distanza di anni durante la gravidanza, e come facilmente si possa entrare in contatto con sostanze pericolose in casa, mentre siamo occupate in attività che consideriamo innocue come il giardinaggio, il bricolage, i lavori domestici, i trattamenti di bellezza...

Ma l'aspetto che ho trovato più interessante è la trattazione dello sviluppo fisico e psicologico del feto, sul quale l'ambiente ha, già dalle prime settimane, un influsso enorme. Nell'utero materno il bimbo sperimenta le prime sensazioni della sua vita: rumori (voci, battito cardiaco e respiro della madre, suoni esterni), sapori e odori (tutto quello che la mamma mangia passa nel liquido amniotico e lo impregna di sapori e odori!), movimento. Già dalla 7ª-8ª settimana dal concepimento il feto mostra reazioni agli stimoli tattili e già dall'inizio della gravidanza è possibile entrare in contatto e dialogare col proprio bambino attraverso il ballo, il canto, il massaggio, perfino il cibo, perché in utero il feto ascolta, gusta i sapori, sente i movimenti, gli odori. E' riportato un esempio curioso: alcuni ricercatori di Marsiglia hanno osservato la reazione di un gruppo di neonati quando sul capezzolo della mamma veniva applicata della salsa locale, mangiata in gravidanza: i neonati si attaccavano voracemente; al contrario se ne allontanavano i neonati parigini che non avevano conosciuto quel sapore in gravidanza. Insomma l'educazione alimentare inizia prima della nascita!

Per "gravidanza ecologica" non si intende solo la protezione da fattori di rischio e sostanze inquinanti, ma anche la riscoperta e riappropriazione del corpo femminile come autentica fonte di benessere e mistero esoterico di pro-creazione.

giovedì 8 gennaio 2009

ALIMENTAZIONE E FERTILITA'

Vedo dalle statistiche del contatore che molte lettrici cercano sul blog rimedi naturali e consigli alimentari per regolarizzare il ciclo e/o aumentare le probabilità di concepire un bambino.
I due argomenti sono correlati, in quanto la regolarità mestruale è in genere sintomo di buon funzionamento dell'apparato femminile.

Per quel che riguarda la prima questione, come regolarizzare il ciclo, mi baso sul testo di Roetzer "La regolazione naturale della fertilità".
L'autore vi sottolinea come molte donne vedono il proprio ciclo alterato a causa di stress fisico o psichico, carenza cronica di sonno, poco tempo libero a disposizione, un'alimentazione sbilanciata. A tale proposito Roetzer suggerisce alcune semplici precauzioni:
  • preferire un'alimentazione integrale;
  • assumere magnesio, che può essere utile anche nelle mestruazioni dolorose (dismenorrea);
  • dormire in una camera completamente buia. La luce nella camera da letto e quella che penetra dalle finestre può rappresentare un fattore di stress e portare a cicli irregolari. Al contrario una flebile illuminazione in lunghe fasi di muco fertile (ma solo durante la fase di muco) può abbreviare tale fase;
  • si può fare un tentativo con un prodotto a base di erbe (Agnus Castus, un estratto alcolico di una pianta, la Vitex Agnus Castus; in Italia disponibili le gocce Agnus Castus dei Lab. Boiron).
L'autore sottolinea come la pillola non sia la soluzione migliore per regolarizzare il ciclo, perché durante la sua assunzione si hanno sì "mestruazioni regolari", ma esse sono false mestruazioni, e dopo la sospensione il ciclo ritorna solitamente alla consueta irregolarità. In casi particolari, avverte Roetzer, può essere invece utile una terapia ormonale mirata, da ponderarsi però caso per caso con il medico.

Per quel che riguarda il rapporto tra fertilità e alimentazione faccio riferimento invece ad un articolo pubblicato sul numero 228 di Terra Nuova (maggio 2008): "La fertilità vien mangiando", di Giuliana Lomazzi.
Il dottor Piero Mozzi identifica le cause dell'infertilità nell'inquinamento, nella raffinazione dei cibi e nello stile di vita. Incide sull'infertilità di entrambi i sessi la sedentarietà e la mancanza di esercizio fisico. Per quel che riguarda l'uomo "la dieta scorretta, l'uso di slip e pantaloni attillati, la sedentarietà (soprattutto il fatto di stare seduti a lungo su sedili di plastica in auto, e su sedie dello stesso materiale a casa) causano un surriscaldamento dei testicoli. [...] Anche nella donna, l'alimentazione e la mancanza di esercizio fisico sono alla base di infiammazione delle ovaie".

In ambito alimentare il dottor Mozzi consiglia:
  • via latte e latticini, che sono ricchi di ormoni e infiammano gli organi sessuali;
  • moderare i cereali; consumare una quantità eccessiva di carboidrati in forma di pasta, pane, pizza, focacce, oltre ad introdurre troppo glutine e ad alzare l'indice glicemico, fa sì che assumiamo calorie in eccesso e il sovrappeso rende più difficile il concepimento. In questo senso sono negativi sia il sottopeso che il sovrappeso, per cui è importantissimo mantenere il giusto peso forma, senza esagerare in un senso o nell'altro;
  • consumare vegetali a pranzo e a cena; non eccedere però con la frutta, ricca di zuccheri;
  • eliminare carne di maiale, salumi, fritti e soffritti.
L'articolo cita anche alcuni studi per i quali è importante fare attenzione a questi nutrienti:
  • acido folico: presente nelle verdure a foglia e nei legumi, è meglio assimilata dai vegetariani, che assumono molta vitamina C, necessaria per il suo assorbimento. Oltre che essere raccomandata alle donne che vogliono concepire per la protezione che offre contro la spina bifida, ha effetti benefici anche sull'uomo, perché riduce il rischio di sperma anomalo;
  • ferro: il consumo di ferro di origine vegetale diminuisce le disfunzioni ovariche;
  • zinco e manganese: hanno un'importante funzione di regolazione ormonale; il manganese è contenuto nei semi di zucca, nelle noci del Brasile, nei piselli secchi, nei cereali integrali, in mandorle, noci, nocciole; lo zinco è contenuto in mandorle, piselli secchi, cereali integrali.
Purtroppo, quando si presentano problemi di infertilità, i medici non propongono di correggere la dieta e cambiare stile di vita, ma consigliano manipolazioni, fecondazione assistita e fecondazione artificiale, con costi elevati e pochi risultati.

Auguri a tutte!

mercoledì 24 settembre 2008

ANCORA SUI METODI NATURALI

L'ultimo post era un po' tecnico e spero di non avervi annoiato troppo.
Mi auguro poi di non aver disgustato troppi lettori giunti sul blog per cercare la ricetta dei sofficini e finiti a leggere di muco cervicale e ciclo femminile!!!

Appena ho accesso ad uno scanner vi posto qualche tabellina di esempio e altri schemini dai libri che ho consultato, così il discorso diventa un po' più chiaro...
Credo che i metodi naturali possano essere utili a tutte, magari da affiancare ad altri sistemi, per avere uno strumento in più, che non guasta mai, e per conoscere il nostro corpo e viverlo con consapevolezza.

Debbo dire che inizialmente ero un po' scettica, perché pensavo che i metodi naturali si riducessero al conto dei giorni di Ogino, che, come tutti sanno, vale solo per le donne regolari come un orologio, cioè decisamente non per me...
Poi un'amica me ne ha parlato molto bene, spiegandomi che c'erano metodi, come il sintotermico, che potevano essere utilizzati anche dalle donne con cicli molto irregolari. Mi ha indirizzato al C.A.Me.N (Centro Ambrosiano Metodi Naturali, Via S. Cristoforo 3/5 - Milano - tel. 0248953740), che organizza corsi per le coppie. Come la maggior parte degli enti che si occupano in Italia dell'argomento è di ispirazione cristiana, ma ovviamente accessibile a tutte, e tutte le donne che ho conosciuto che usavano i metodi naturali hanno frequentato le loro lezioni (nessuna però sapeva della cervice, su cui forse non insistono).
Anche quando mi sono rivolta ad un consultorio pubblico mi hanno indirizzata a quello diocesano, perché i centri cristiani sono in Italia i punti di riferimento con più esperienza, anche se ci sono ovviamente anche medici "laici" esperti nel campo.

Io però non amo seguire corsi, che poi vengono fatti solo in certi periodi dell'anno, quindi ho cercato in rete l'elenco degli insegnanti di metodi naturali qualificati. Ci sono sia ginecologi che donne comuni "esperte" e qualificate. Io consiglio una di queste ultime, perché credo che chi usa questi metodi sia più adatto ad insegnarli rispetto ad un medico che ne conosce la teoria ma potrebbe avere poca esperienza della pratica. Poi ho l'impressione che alcuni medici tendano a proporre varianti molto restrittive del metodo, "sicurissime", per carità, ma che esigono tempi di astinenza decisamente troppo lunghi, quando ci sono versioni meno restrittive che garantiscono una sicurezza comunque paragonabile a quella dei contraccettivi meccanici, fino quasi a quella della pillola (non parlo di tutti, ovvio; io per esempio mi sono trovata molto bene, in questo senso, con il mio medico di famiglia) . Penso che ogni donna si debba sentire libera di "adattare" questi metodi alla propria esperienza e alle proprie esigenze, secondo il grado di sicurezza di cui necessita.
Io ho scelto una ginecologa e non mi sono trovata molto bene: mi ha messo davanti una tabella assurdamente complicata (credo che sia quella usata dal Camen), mi ha dato qualche sommaria informazione teorica, e mi ha chiesto di compilarla.
Ovviamente io non ci ho capito niente, non riuscivo a trovare 'sto benedetto muco, sbagliavo a misurare la temperatura, le "sensazioni" mi sembravano un po' tutte uguali, ecc.
Allora mi sono messa a cercare dei testi per studiare da autodidatta.

Ho dunque trovato il testo di Roetzer, che usa una tabellina più semplice e dà molti consigli pratici. Oltretutto ha anche un indice analitico per cercare all'occorrenza soluzioni a problemi specifici. Però non capivo ancora bene le differenze tra i tipi di muco.

Poi ho consultato anche altri testi:
  • La regolazione naturale della fertilità. Scienza, cultura, esperienza, di Michele Barbato, CODIT, un "tomone" decisamente tecnico, ma utile perché include foto dei diversi tipi di muco. Sono schifose, certo, ma finalmente guardandole mi sono chiarita le idee! Poi include tanti esempi di tabelline dei principali centri internazionali, con l'indicazione delle regole seguite da ciascuno per determinare il periodo fertile, presentando quindi i metodi più seguiti oltre il sintotermico del C. A. Me.N. e di Roetzer, e dà anche qualche consiglio per l'autosservazione del muco e l'autoesame della cervice. Io l'ho trovato utile, però se non avete l'animo delle autodidatte e vi spaventano i saggi tecnici non ve lo consiglio;
  • Educazione ai metodi naturali. Guida per coppie con audiovisivo, di Ferdinando Colombo e Roberto Carugno, a cura del Cisf, un libretto molto semplice e chiaro, pratico, anche questo con una tabellina facile da compilare. Nella seconda parte tratta delle motivazioni cristiane dell'utilizzo del metodo, mentre nella prima parte si occupa, in maniera veramente semplice ma scientificamente precisa (gli autori sono due medici) del metodo sintotermico, anche qui con utili foto dei diversi tipi di muco, ed esempi pratici di cicli ideali e anomali. Purtroppo però non approfondisce l'autoesame della cervice, metodo, come già detto, poco "accettabile" per la mentalità comune italiana, che tende a vedere con sospetto una tale familiarità con il proprio corpo. Dato che le donne spesso manifestano un rifiuto per questo metodo, esso viene trascurato nelle opere più divulgative. Non credo che venga evitato per "bigottismo", in quanto la cervice compare nelle tabelline del Camen e i testi divulgativi di ispirazione cristiana ne accennano qualcosa, piuttosto penso che si tratti di volontà di non offendere la sensibilità delle donne e di non forzarle ad un metodo che può risultare sgradito. Sull'audiovisivo incluso non so nulla perché non l'ho visto. Comunque consiglio sicuramente il testo alle donne che cercano un manualetto sintetico, con figure e schemini esplicativi.
Mi sono dunque "studiata" per bene i testi e in pochissimo tempo, grazie all'esame della cervice che mi permetteva sempre di trovare il muco e confermava i dati della temperatura, sono diventata una vera "esperta", tanto da prevedere sempre il rialzo della temperatura, inizio e fine del periodo fertile, durata del ciclo, che pure è irregolarissimo. Mi sono confrontata con il mio medico di famiglia che mi ha confermato l'esattezza delle osservazioni, la validità scientifica del metodo e la sua sicurezza.

Allora in un prossimo post concludo l'argomento con qualche esempio pratico, e poi non preoccupatevi che torniamo ad argomenti più adatti all'ora di pranzo!

(Vedi gli altri post sui metodi naturali).

martedì 23 settembre 2008

LA REGOLAZIONE NATURALE DELLA FERTILITA' di Josef Roetzer

Premetto che la pratica della regolazione naturale della fertilità non è indicata solo a chi ha una fede religiosa o una particolare propensione naturalista-ecologista, ma è un'utile esperienza preliminare per tutte le donne che si accingono a vivere la sessualità in maniera consapevole e intendono aderire ad uno stile di vita che porti loro armonia.
Al contrario degli anticoncezionali si può utilizzare non solo per evitare una gravidanza ma anche per cercarla. Inoltre non ha effetti collaterali, non dà allergie, non inquina, non fa ingrassare, ecc.

Vi ho già detto che sono una decisa sostenitrice dei metodi naturali, e vorrei consigliarvi qualche lettura in merito. In particolare ho trovato "La regolazione naturale della fertilità" del dottor Roetzer un manuale completo, semplice e pratico sul tema:

Dr. Josef Roetzer La regolazione naturale della fertilità. Il metodo sintotermico di Roetzer
a cura di S. Girotto e G.C. Stefanella
1995, Edizioni Libreria Cortina, Verona.

L'autore è uno dei massimi esperti mondiali di metodi naturali, e si è occupato per più di 40 anni esclusivamente di consulenza e ricerca sull'argomento, elaborando, anche grazie all'esperienza delle sue numerose pazienti, un metodo che può offrire, se ben applicato, una sicurezza paragonabile a quella dei contraccettivi chimici e meccanici.

In sostanza questo manuale insegna a registrare il ciclo femminile e gli indici di fertilità su apposite tabelle, per indentificare con certezza i giorni fertili e i giorni infecondi, in modo da scegliere con consapevolezza il concepimento o evitarlo in modo sicuro, anche nel caso di cicli molto irregolari. Il metodo è sintotermico, cioè si basa sull'osservazione di alcuni segni di fertilità (modificazioni nel muco cervicale, aspetto della cervice, sensazione di umido o asciutto) e sulla misurazione della temperatura interna.
Il testo presenta numerosi esempi di tabelle compilate dalle pazienti del dottor Roetzer, per illustrare passo passo come registrare le osservazioni anche in casi particolari come cicli irregolari, perdite, allattamento, premenopausa, sospensione della pillola, lavoro notturno, malattia, ecc.

Si comincia a registrare il ciclo con l'inizio delle mestruazioni, cioè il primo giorno del ciclo è il primo giorno di mestruazioni e si comincia a compilare una nuova tabellina.

Concluse le perdite si misura la temperatura interna la mattina prima di alzarsi e si attendono i segni di fertilità.
Infatti nella prima fase non fertile si avvertono delle sensazioni di "asciutto", in seguito si può osservare il muco cervicale, prodotto cioè dal collo dell'utero, all'inizio poco e biancastro/opaco/grumoso (muco di "bassa qualità"), poi in maggiore quantità e trasparente/filante/fluido (muco di "alta qualità"), a volte con presenza di sangue. La cervice si alza, si apre e diventa più morbida. Il muco del primo tipo è per molte donne segno di non fertilità, il secondo di fertilità, ma la cosa può variare leggermente da donna a donna, e si impara con l'esperienza.

Verso la fine del periodo di muco "a chiara d'uovo" (il testo utilizza i termini inventati dalle pazienti del dottor Roetzer per registrare sensazioni e sintomi) la temperatura al risveglio comincia a salire, e si mantiene alta fino alla fine del ciclo, per circa 14 giorni. Il muco torna biancastro o sparisce e la cervice ritorna chiusa e dura.

Il periodo da considerarsi fertile inizia con le ultime 6 temperature basse e si conclude al pomeriggio del terzo giorno di temperatura alta, e quindi dura in pratica sugli 8 giorni (già la sera del nono si può considerare non fertile).
Sembra complicato ma è più facile da fare che da spiegare.

Il punto forte del libro sono a mio parere i consigli, basati sull'esperienza diretta di donne esperte, per semplificare il metodo, arrivando a registrare la temperatura per pochi giorni per ciclo, fino anche a fare del tutto a meno della misurazione della temperatura, con risultati altrettando validi.
Infatti il dottor Roetzer spiega come le sue pazienti abbiano imparato ad individuare il periodo fertile esclusivamente con l'autoesame del collo dell'utero: la donna ogni giorno raggiunge con due dita la cervice, una protuberanza emisferica che è l'orifizio esterno dell'utero, la preme leggermente tra le dita, estrae ed osserva il muco. Il periodo fertile inizia con le prime modificazioni del muco, sempre più fluido e trasparente (bisogna individuare almeno 5/6 giorni di muco "fertile") e della consistenza/posizione della cervice (alta, morbida e aperta), e finisce il terzo giorno di cervice chiusa e dura.

Questo metodo è molto più semplice da imparare, e adatto anche alle donne che si trovano male a misurare tutti i giorni la temperatura, o faticano a distinguere "sensazioni" di umido o asciutto, o non trovano il muco all'esterno della vagina, o comunque non per abbastanza giorni. Ha lo svantaggio di essere poco adatto a donne che non hanno troppa confidenza con il proprio corpo, per cui per esempio se non siete mai riuscite a mettere un tampax certo questo metodo non fa proprio per voi... :-)
Da alcune persone, soprattutto uomini, è addirittura visto come una pratica "sconveniente", e vista con diffidenza. Per questi motivi in Italia questo sistema non è molto conosciuto ed insegnato, malgrado la sua praticità e sicurezza.

Mi ha colpito leggere che l'autoesame del collo dell'utero è conosciuto e praticato in molti paesi del terzo mondo, come un segreto custodito gelosamente fra donne e tramandato di madre in figlia, come rivelato a Roetzer da una suora infermiera di colore dell'africa Orientale.
Il dottor Roetzer fa espressamente presente che questo esame è stato scoperto dalle donne stesse e da loro divulgato con grande entusiasmo, e che quando le sue pazienti gliene parlarono per la prima volta all'inizio non riusciva a credere che fossero possibili osservazioni del genere. Solo anni dopo è venuto a conoscenza degli studi scientifici sull'argomento.

E' una sorta di "test biologico incorporato", che può essere letto in qualsiasi momento, ad esempio anche poco prima di un rapporto per verificare la fecondità.
Le donne che ne fanno uso sono entusiaste delle possibilità offerte da questo esame, perché permette una più sicura circoscrizione dei giorni fecondi. Una donna esperta, dopo una vacanza, ha scritto tra le sue annotazioni una frase che mi sento di sottoscrivere: "Andata in ferie, cambiato clima, dimenticate tabelle e termometro, grazie a Dio ho con me la cervice".

Nei prossimi post qualche tabellina di esempio e altre indicazioni per chi volesse apprendere il metodo sintotermico.

venerdì 5 settembre 2008

"FIGLI VEGETARIANI", di Luciano Proietti

Vorrei recensire qui un libro che ho trovato utile ed interessante: Figli vegetariani di Luciano Proietti, pediatra torinese, padre di tre figli, con i quali ha scelto di mantenere una dieta vegetariana in famiglia, e di lasciarli liberi di scegliere cosa mangiare al momento dell'ingresso nella scuola.
Le tesi esposte nell'opera si basano su una lunga ricerca svolta dall'autore presso il Centro di auxologia della Clinica pediatrica dell'Università di Torino e su una raccolta di dati relativa a più di duemila bambini vegetariani italiani.

Proietti discute l'opinione diffusa, confermata anche dalla maggioranza dei medici, che dalla nascita fino ai 18 anni, nel periodo più importante per lo sviluppo del corpo e dell'intelligenza dell'essere umano, il consumo di carne, latte vaccino e uova, ossia delle cosiddette proteine animali, sia assolutamente indispensabile. Per questo illustra le principali caratteristiche della struttura anatomo-funzionale dell'uomo e i cambiamenti evolutivi che hanno interessato ambiente, società, cultura, economia, per analizzarne le ripercussioni su dieta e salute dell'essere umano, in particolare del bambino.

Basandosi sulle indicazioni dei Larn (Livelli di Assunzione Raccomandata dei Nutrienti) indica l'alimentazione vegetariana come la più fisiologica e salutare per i primi anni, nei quali la dieta dovrebbe basarsi prevalentemente sul consumo di latte materno (o latte adattato), evitando il latte di altre specie, come quello vaccino.
Proietti imputa la paura di carenza di ferro che ha spinto all'introduzione della carne già nei primi mesi di vita del bambino proprio alla sostituzione del latte materno con il latte vaccino, più povero di ferro; questa abitudine nasce con l'ingresso delle donne in fabbrica e la conseguente necessità delle lavoratrici di interrompere precocemente l'allattamento.

Proietti consiglia di rimandare lo svezzamento, iniziandolo tra i 6 e i 12 mesi di vita del bambino, non prima, e illustra nel dettaglio quale dovrebbe essere la dieta dagli 0 ai 18 anni, con alcuni utili esempi di pasti standard per colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena, per tutte le fasi della crescita.
Questi gli errori frequenti nell'alimentazione dei primi anni di vita: eccesso di cibo di origine animale (carne e formaggio), uso di farine integrali, biscotti e zucchero, sostituzione del latte materno o del latte adattato con latte vaccino o bevande di soia, riso, mandorle, ecc.

L'autore considera anche quali attenzioni nutrizionali debba seguire la donna che segue una alimentazione vegetariana/vegana/macrobiotica durante la gravidanza e l'allattamento, per eliminare ogni rischio di deficit di vitamine B12 e D, grassi omega 3, Calcio, Ferro, Zinco e Taurina.

Insomma è un manuale pratico e completo, consigliato alle coppie vegetariane che intendono crescere i loro figli conciliando salute e scelte etiche.


FIGLI VEGETARIANI
La dieta vegetariana per i bambini e gli adolescenti

di Luciano Proietti con una prefazione di Tiziana Valpiana,
edizioni Sonda - collana «Benessere profondo», n. 13
pagine 144 prezzo 12,00 euro