giovedì 26 novembre 2009

PRIMA NOTTE NEL LETTINO!

Carissimi, stanotte il puccino ha dormito per la prima volta nel lettino e nella sua cameretta, e si è fatto tutto un sonno fino alle 8.30, quando mi sono decisa io a importunarlo per cambiarlo e nutrirlo. Sono proprio orgogliosa di questo angioletto!

Se ripenso ai buoni propositi maturati in gravidanza, adesso mi viene da ridere! Infatti mi ero letta e studiata con attenzione un libro cult della puericoltura, "Fate la nanna" di Eduard Estivill e Sylvia de Béjar, onionhead_181.gif in cui si insegna un metodo infallibile per risolvere i problemi di insonnia del bambino. Vi si dice, tra le altre cose, che per addormentarlo non bisogna assolutamente cantare, dondolarlo nella culla, cullarlo tra le braccia, dargli la mano, farlo passeggiare in carrozzina, toccarlo o lasciare che ci tocchi i capelli, accarezzarlo, dargli il biberon, metterlo nel lettone, ecc ecc, in un crescendo di sovrumana resistenza kitty-23-20.gif e di razionale controllo del troppo indulgente cuore di mamma.onionhead_045.gif
Non solo: al corso pre-parto la psicologa ci aveva convinto dell'assoluta necessità di proibire al pupo il lettone e perfino l'accesso alla camera matrimoniale, pena il ritrovarsi nella migliore delle ipotesi un figlio viziato e tiranno. Come molte mamme avranno già intuito, l'esperta in questione non aveva figli.girl19_06.gif

Tornati a casa col puccino, nel giro di poche ore abbiamo infranto tutti i divieti sopra elencati, fino ad addormentarci nel lettone, teneramente abbracciati al ciccioronfolo.

A quel punto, consci dell'errore insito nella resa incondizionata al cicciomorbido, abbiamo steso un programma di graduale conquista di autonomia:
la prima settimana nel lettone stretto alla mamma, poi di fianco ma non abbracciato (l'integrità del pupo è preservata dai movimenti inconsulti del papà grazie ad un cuscino per l'allattamento);
la seconda settimana sul lettone ma sovraelevato su un cuscinone del divano e poi nella carrozzina, priva delle gambe e appoggiata sul letto; dalla parte del papà, altrimenti la mamma ogni secondo si sveglia e controlla che il bimbo stia bene;
la terza settimana nella carrozzina in camera da letto.

Ci siamo fermati lì, per agire prontamente nel caso di risvegli notturni e per controllare l'infingardo felino.
Ieri ho però trovato la carrozzina per l'ennesima volta fradicia sotto il materasso per un misterioso accumulo di condensa, e mi sono decisa a trasferire il ciccioangelo nella sua cameretta. Nei giorni precedenti era comunque cominciata la manovra di avvicinamento: la mattina, dopo averlo cambiato, avevo già provato a metterlo nel lettino e il frugolo aveva mostrato di gradire la nuova collocazione, incantato dalle decorazioni alle pareti e da una nuova giostrina,onionhead_171.gif regalo degli amici Ettore Fobo e Manu.
Pucci invece non ha gradito molto l'invadente presenza del nuovo venuto nel "suo" lettino, per cui per adesso teniamo chiusa la porta della camera. Non credo che possa fargli del male, ma preferisco tenerla d'occhio ancora per un po'.

Anche le cure per il piede torto al Buzzi vanno a gonfie vele, ma pensavo di dedicare un prossimo post alla descrizione dettagliata dei progressi.
goodnight.gif Buona notte a tutto il fanclub del cicciobotolo!

mercoledì 25 novembre 2009

PER I GATTOFILI DI MILANO E DINTORNI

Copio e incollo questa segnalazione:

Doris è una miciottina tenera, delicata, timida; è arrivata in gattile incinta ai primi di marzo e pochissimi giorni dopo ha dato alla luce quattro batuffolini; purtroppo però è scoppiata la alicivirosi e due dei piccoli non ce l'hanno fatta.
Gli altri due e lei, invece, hanno superato tutto, i due piccoli sono diventati due cuccioli splendidi e simpaticissimi e, ovviamente, sono stati adottati.

Lei invece resta sempre in gattile aspettando la sua adozione, che non arriva... perché lei è una micia speciale, è una micia timorosa, docile, mansueta, delicata, timidina.... e così nessuno la nota e, quando le persone si avvicinano e la vedono così, passano oltre.

Invece lei ha bisogno di una persona speciale, che sappia fermarsi davanti alla sua gabbia anche
se lei si mostra timida: dietro quel velo di timidezza, c'è una micia splendida, speciale e dolcissima!!!! Ha solo bisogno di essere capita, di amore e di coccole!

E' una miciotta tranquilla e pulita, perfetta per la vita in appartamento.
Va d'accordo con gli altri gatti, sopratutto con i cuccioli.

Venite almeno a conoscerla, datele una possibilità!
Ha quasi 2 anni, è sverminata, trattata con Frontline, vaccinata, sterilizzata e testata negativa FIV-FeLV.

Si trova a Milano (Vimodrone) ed è visibile contattando:

Alessia 331 9715 902
- Associazione La Grande Cuccia
email: infoassociazione@lagrandecuccia.
it - sito: www.lagrandecuccia.it


Ne approfitto per dirvi che i maialini della scorsa segnalazione hanno trovato casa, mentre per i micini rimaniamo in attesa di buone notizie.

Appena ho un po' di tempo vi aggiorno sul puccino...
Ciaoooo!!!

domenica 15 novembre 2009

LISTA PRODOTTI SENZA CAGLIO, EMULSIONANTI E ADDITIVI ANIMALI

AGGIORNAMENTO IMPORTANTE:

In questo documento un elenco di prodotti adatti ai vegetariani: https://drive.google.com/file/d/0B-b9zrSN0aZlVWdCejl4STBROGs/edit?usp=sharing

Grazie, Alessia! :)



Raggruppiamo qui le segnalazioni relative alla natura del caglio dei formaggi e all'origine animale di additivi ed emulsionanti che figurano tra gli ingredienti di piatti pronti e prodotti vari (a questo proposito vedi anche COMPONENTI ANIMALI IN ADDITIVI E COLORANTI). La lista contiene quindi anche prodotti non esclusivamente vegetali.


  • PIZZE SURGELATE BUITONI: tutte le pizze hanno mozzarella fatta con caglio animale (da telefonata al servizio clienti del 3/11/2008); comunque prima di questa conferma io, Alessia e Banner abbiamo ricevuto notizie contradditorie; non è il caso di fidarsi della mancanza del caglio tra gli ingredienti;
  • PIZZE SURGELATE CAMEO: caglio microbico (il servizio clienti scrive in una mail: "Come anticipato telefonicamente la informiamo che Il caglio (o chimosina) utilizzato nei formaggi delle nostre pizze è di origine microbiologica (non è di origine animale. Confermato a Gianluca il 13/08/2013). Restiamo sempre a sua completa disposizione al numero verde 800 211292 per eventuali ulteriori informazioni.."; visti i problemi avuti con la Buitoni, se qualcun altro chiama per avere conferme è meglio);
  • ATTENZIONE!!!: le PIZZE SURGELATE TAVERNA GIUSEPPE (LIDL) hanno caglio animale (da mail del servizio clienti del 1 giugno 2012 girata da Assirer; una mail del dicembre 2010, girata da Silvia, indicava invece caglio microbico);
  • PIZZE MARGHERITE GEGE': caglio microbico (mail servizio clienti ricevuta da Christian, marzo 2011);
  • MOZZARELLA PER PIZZA (usata in pizzeria):  mozzarella per pizzeria "La genuina" della Futura srl prodotta dal Caseificio Salernitano (segnalato da Claudio; mail servizio clienti luglio 2012); 
  • CROCCARELLE SANTA LUCIA: mozzarella senza caglio animale (da mail servizio clienti 2013).
  • SURGELATI BOFROST: mail servizio clienti del 5/11/2010 girata da Viviana: "gli articoli 5721 verdure al gratin e 5755 finocchi gratinati contengono caglio animale;
    gli articoli 5208 miniarancini di riso e 5221 melanzane alla parmigiana contengono caglio microbico;
    in generale i prodotti con ingredienti quali parmigiano, grana e provolone contengono caglio animale; mentre i prodotti con ingredienti quali mozzarella e damer contengono caglio microbico.
    Restiamo a sua completa disposizione attraverso: email online@bofrost.it; n.verde: 80.30.30";
    mail servizio clienti del 2/10/2009 girata da Andrea: "5199 Giropizza: caglio microbico; 5184 Pizzetta Margherita: caglio microbico; 9181 Pizza Margherita Caprese: caglio microbico; 9197 Pizza Napoli: caglio microbico; 5251 Frico: caglio animale; 5218 Tasche di Patate Ripiene: non vi è presenza di caglio"; "Arancini: caglio microbico; Tris di formaggi: sia caglio microbico che vegetale che animale; Aperipizza: sia caglio microbico che caglio animale"; Andrea ci gira una mail del 30/05/2011: "il caglio contentuto nel prodotto 9228 bastoncini di verdure non è di origine animale";
  • SURGELATI DÉLIFRANCE: NEW additivo E472 di origine vegetale (mail servizio clienti Coop luglio 2014 girata da Maryam); 
  • SOTO: mail del 13/5/2011 girata da Andrea: "usiamo per tutti i nostri prodotti solo formaggi... fatti con caglio microbico";
  • LIEVITO PANEANGELI: mail girata da Silvia (6/3/2009) del servizio consumatori Paneangeli: "lo stabilizzante utilizzato nel lievito PANE DEGLI ANGELI (sali di calcio degli acidi grassi) è di origine animale: a seconda del lotto può però provenire sia da bovini che da suini"; la stessa Cameo produce anche il lievito Bertolini, per cui è lecito supporre l'origine animale anche dei sali di calcio contenuti in questo prodotto; in generale l'additivo E470a può essere di origine animale; Silvia riporta anche questa segnalazione trovata in rete: "Lievito per dolci senza derivati animali lo trovi nei negozi "discount". Quello piu' diffuso e' prodotto dalla ditta Cleca S.Martino Spa di S. Martino Dell'Argine (Mantova), ed e' commercializzato con marchi diversi (COOP/DICO - marchio Dispensa e Cucina EUROSPIN - marchio SoloBontà C3 - marchio Noi&Voi TOPDI' - marchio Bontà e fantasia DIPIU' - marchio Cucina e Sapori LD - marchio Antica Cucina CEDI SISA - marchio Sisama)"; nella fonte però non è specificata l'origine dell'informazione, per cui sarebbe da verificare;
  • GELATERIE GROM (http://www.grom.it/ita/): non utilizzano emulsionanti o addensanti di origine animale (mail servizio clienti). Hanno anche una buona scelta anche di sorbetti e granite vegan ( http://www.grom.it/ita/intolleranze.php ); segnalato da Silvia la Friulana.  
  • GELATI VALSOIA: completamente vegetali (confermato da telefonata al servizio clienti; segnalazione di Giusi del 7/4/2009);
  • GELATI SAMMONTANA, MOTTA, ALGIDA: gli emulsionanti (i mono e digliceridi degli acidi grassi, che in generale possono essere di origine suina) sono di origine vegetale (servizio clienti contattato da Silvia; NEW confermato a Maryam luglio 2014 per l'additivo E472; attenzione però agli altri ingredienti, come la gommalacca, E904);
  • DOLCI MELEGATTI: emulsionanti vegetali (da ingredienti; segnalati da Silvia).

ATTENZIONE:
Silvia "la Friulana" ci segnala che i prodotti LIDL con il marchio V "VEGETARIANS" potrebbero contenere caglio animale e altri additivi non adatti ai vegetariani (i prodotti "vegan" invece sono effettivamente vegetali): una mail del servizio clienti sull'argomento afferma infatti che il caglio animale, come altri additivi di origine animale (ad esempio la gelatina utilizzata come solvente per sciogliere il betacarotene), sarebbe adatto alla dieta vegetariana.

Il servizio clienti tedesco, interpellato sull'argomento, non chiarisce la questione, invitando a chiedere conferma, prodotto per prodotto, al servizio clienti italiano, dato che Germania e Italia avrebbero una legislazione differente sull'attribuzione del marchio "vegetariano" (secondo loro in Italia il pesce e l'intestino dei vitelli potrebbe essere vegetariano).

Quindi è di tutta evidenza che il marchio V della LIDL non è una garanzia per chi non voglia consumare caglio e altri additivi di origine animale. Consiglio alle persone interessate di controllare gli ingredienti di volta in volta, senza considerare la presenza del marchio.
    Grazie a tutti per le vostre segnalazioni!

    venerdì 13 novembre 2009

    TROVA LE DIFFERENZE, ovvero vatti a fidare della pubblicità


    Cari lettori, aguzzate la vista e trovate le piccolissime differenze tra le due immagini, l'esterno e l'interno di una confezione di cibo pronto. Lo so, è veramente difficile. Da laureati in pseudoreclamistica comparata.

    A parte gli scherzi, quando ho aperto la confezione di quello che pareva un succulento contorno di verdure, per un attimo ho pensato ad uno scherzo. Sì, sono abituata al fatto che le "immagini puramente dimostrative" possano differire un pochetto dal prodotto, ma qui si esagera. Tra parentesi, l'interno delle scatolette di cibo biologico per cani ha un aspetto migliore.

    Sul sito Food in real life troviamo altri divertenti confronti tra le immagini pubblicitarie di piatti in scatola e il vero contenuto delle confezioni, ma questo li batte tutti!

    L'esperienza mi ha ispirato una riflessione: sono talmente abituata a trovare nelle confezioni un prodotto diverso da quello raffigurato, che se non è totalmente irriconoscibile non ci faccio più caso. Le ultime volte che mi sono accorta dell'inganno ero un'ingenua pupattola, alle prese con la delusione di scartare un cono gelato e non trovare la forma promessa dall'accattivante immagine promozionale.
    Che dite, devo ringraziare la Barilla che mi ha fatto tornare bambina?

    sabato 7 novembre 2009

    LE MERAVIGLIOSE IMPRESE DEL FAVOLOSO CICCIOPESCE

    Cari fans del puccino, se volete vedere il cicciorospo che sguazza, cliccate qui.
    Photobucket Ciaoooo!

    venerdì 6 novembre 2009

    IL PUCCIN FURIOSO (ovvero si ricomincia da capo)

    Photo Sharing and Video Hosting at PhotobucketCarissimi, ho cattive notizie sul piede torto del puccino. Dopo l'iniziale miglioramento con il primo gessetto, i medici ci hanno prescritto, per un mese, solo manipolazioni e scarpine ortopediche. Il fatto è che non solo così non migliorava, ma stava anzi ritornando come prima, cioè piegato a novanta gradi verso l'interno. Le manipolazioni sono oltretutto psicologicamente molto impegnative: non le faceva il fisioterapista, ma le dovevo fare io. Per chiarirci, dovevo RADDRIZZARE E STORTARE DALL'ALTRA PARTE IL PIEDE AL BIMBO, più volte al giorno. Anche se mi dicevano che il puccino non soffriva, quando piangeva era davvero difficile... Io poi non sono certo qualificata per una cosa del genere e non mi sentivo affatto sicura. Tra l'altro i movimenti ci sono stati mostrati un paio di volte, velocemente, e un medico ci ha detto di farli in un modo, e dopo un paio di settimane un altro ci ha detto esattamente il contrario! Quando ho chiesto chiarimenti a riguardo, mi hanno trattato da deficiente: "ma signora, deve piegarlo di qua, è ovvio (?), intuitivo (??). Ma chi è quell'idiota che le ha detto di piegarlo così (???)".

    Per non parlare delle scarpine, intorno alle quali temo ci sia un giro d'affari vergognoso. Vi basti sapere che ci hanno mandato a prenderle dall'altra parte della città, quando erano in vendita anche DI FIANCO all'ospedale, oltre che in qualsiasi ortopedia, compresa quella del nostro paese. kitty-23-22.gif Lascio a voi ipotizzare la ragione di questo gesto irrazionale. Secondo voi il fatto che costano centinaia di euro potrebbe centrare qualcosa? Mah...

    Per giunta abbiamo fatto notare al medico che quella scomoda scarpina non solo non raddrizza il piedino, ma avevamo l'impressione che lo portasse facilmente a stortarsi. Come immaginerete le nostre osservazioni sono state ignorate.

    Per fortuna la mamma di un bimbo con lo stesso problema è capitata casualmente sul blog e mi ha messo la pulce nell'orecchio, consigliandomi di chiedere un altro parere medico e di cercare il supporto di altri genitori qui.
    Ho chiesto lì dell'ospedale in cui portavamo il cicciofragolo e diversi genitori ci hanno consigliato di fuggire a gambe levate e di portare prima possibile Giovanni al Buzzi dal dottor Monforte, che applica ai pazienti il metodo Ponseti.

    Ho telefonato lunedì e ci hanno fissato un appuntamento già per giovedì (con la mutua!). Il dottore ha visitato il cicciovitello e queste sono state le sue osservazioni:

    mentre il sinistro è un piede normalissimo (ma allora che l'abbiamo manipolato e rinchiuso nella scarpina a fare?), il destro è un piede torto non trattato, ossia non lo hanno curato per niente; girl19_06.gif
    le manipolazioni non servono a nulla; ladykylie20.gif
    le scarpine le possiamo anche buttare nella pattumiera (nell'indifferenziato, vero?);onionhead_172.gif
    bisogna ricominciare da capo: ladykylie9.gifcinque-sei gessetti; forse una piccola operazione (ma una stupidata rispetto a quella fortemente invasiva che probabilmente lo attendeva nell'altro ospedale); un tutore tutto il giorno per due-tre mesi e poi via via meno ore fino a portarlo solo di notte per i primi anni di vita; questi tutori sono composti da due sandalini uniti da una barra, che impedisce al piede di ritornare storto, al contrario delle inutili scarpine che il povero puccino ha messo per un mese.

    Insomma, ci aspetta una piccola odissea sanitaria, ma abbiamo la sicurezza che il piede sarà perfettamente corretto e che il cicciostrillo camminerà normalmente senza dolori e soprattutto senza il rischio di recidive. Mi spiace solo che il cicciopesce non potrà fare per un po' il suo bagnetto serale, e dovreste vedere come sguazza felice!
    128.gif A presto!

    martedì 3 novembre 2009

    MA ALLORA, 'STI PANNOLINI LAVABILI?

    popo-51.gif Rosaria, hai perfettamente ragione! PhotobucketNon vi ho ancora raccontato nulla sui pannolini lavabili! E' che ho fatto un generale "repulisti" dell'armadio (scartati due terzi dei vestiti che mi ostinavo a tenere malgrado fossero palesemente troppo stretti, ormai) e il cambio di stagione. Vi potete immaginare...

    Dunque sapete che abbiamo comprato dieci Pop-in e altrettanti Bumgenius. Come ci troviamo? Beh, prima di tutto premetto che nei primi giorni a casa, per preservare la nostra salute mentale già provata dalla convalescenza in ospedale, abbiamo usato i pannolini usa e getta. Non appena ci siamo fatti più disinvolti nella cura del cicciocaccolo, siamo però passati ai lavabili.
    Dato che il post apologetico sui pannolini lavabili l'ho già scritto ("PANNOLINI ECOLOGICI?", uno dei primi post del blog, forse il terzo) qui vi posso dire tutta la cruda verità: per una pigrona come me sono uno sbattimento esagerato. Photobucket Ho dovuto perfino imparare a fare il bucato! Ma vi rendete conto?!?
    Comunque li sto usando con successo e devo dire che mi trovo complessivamente bene.

    In sintesi:

    SVANTAGGI

    Sono sicuramente più scomodi per i genitori: bisogna fare il bucato un giorno sì e un giorno no, e gli inserti ci mettono molto ad asciugare, soprattutto quelli in bamboo; ne approfitto per consigliarvi per questo di acquistare degli inserti in più (ma si possono anche fabbricare); certo il bambino si sporca di continuo e si possono lavare i pannolini insieme ai vestitini e al resto della biancheria del pupo; attenzione a non usare l'ammorbidente!!! Puccione ha lavato una mutandina impermeabile in un bucato "normale" e l'ho dovuta buttare... Per fortuna io sono una persona estremamente mite e paziente e non me la sono affatto presa con lui.

    nel lungo periodo saranno anche più convenienti, ma all'inizio la spesa non è indifferente e anche il bucato con detersivo ecologico è costosetto; freshman_05.gifnon credo che molti siano disposti a questa fatica per un risparmio poco avvertibile, soprattutto per chi compra sottomarche di usa e getta, magari superscontati al supermercato;

    bisogna munirsi di un contenitore a prova di odori sgradevoli per non impestarsi la casa;bird-04.gif

    sono ingombranti, soprattutto quelli taglia unica per il neonato, per cui bisogna comprare dei vestiti più grandi; fate conto che il cicciobotolo a un mese portava già le tutine tre-sei! Però lui ci mette del suo, neh...

    il cambio fuori casa è certamente più disagevole e bisogna portarsi dietro i pannolini puliti e quelli sporchi, e i lavabili occupano non poco spazio; tra parentesi la borsa apposita in dotazione ai pop-in è una ciofeca;

    bisogna "istruire" i familiari che aiutano nella cura del bimbo e non tutti si adattano facilmente...

    Chi usa felicemente i pannolini lavabili adesso starà pensando: "Terrorista! Così fai cambiare idea a tutti i potenziali ecogenitori!". Spero di no, anche perché penso che essere chiari e sinceri in queste cose paghi. Questa è una scelta etica necessaria, che costa però fatica. Meglio essere preparati e sapere ciò a cui si va incontro.

    E qualcuno penserà: "e ha il coraggio di affermare che si trova bene?". Ebbene sì, in quanto i pannolini lavabili, oltre che fungere in maniera efficace allo scopo, hanno due enormi...

    VANTAGGI

    non riempio le discariche di MIGLIAIA di pannolini che ci mettono circa 500 anni per decomporsi! Qui davvero posso incidere sul futuro dei miei figli. Una coscienza non dico "pulita" ma almeno non proprio sozza varrà pure qualche sacrificio, no?
    Credo che questo sia il vero punto di forza dei pannolini lavabili, il motivo per cui è NECESSARIO rinunciare a qualche comodità. I pannolini usa e getta che utilizza un bambino occidentale sono tantissimi, inquinano nella produzione e nello smaltimento, obbligano a un grande spreco di risorse naturali e di energia, ecc ecc. Non sto a ripetere dati che avrete sicuramente già letto innumerevoli volte. Insomma, questo è il motivo principale per cui ho scelto di usarli e per il quale li consiglio a tutti i genitori: contribuiscono ad evitare la distruzione del pianeta, il che non è certo una bazzecola...

    Altro vantaggio importante è che i pannolini lavabili sono davvero migliori per la SALUTE del bambino, perché la sua pelle non è a contatto con materiale sintetico trattato con sostanze chimiche irritanti. popo-01.gif Nei primi giorni, quando usavamo gli usa e getta, il cicciopuzzolo aveva sempre il sederino arrossato, per cui dovevamo mettergli chili di crema, per giunta con scarsi risultati. Una volta ho anche trovato un "verme" di colla appiccicato al didietro del cicciopiscio onionhead_172.gife per staccarlo ho dovuto quasi scorticarlo!!! Ma con cosa diamine fanno questi maledetti affari?
    I pannolini lavabili hanno risolto all'istante il problema ed è come se la pelle del bambino fosse sempre a contatto con un morbido vestito.

    Spero abbiate apprezzato la sincerità che mi ha spinto ad ammettere che costano fatica e che sono per più versi scomodi, e forse mi crederete quando vi dico che tutto sommato, considerato l'impatto sulla salute del bambino e del pianeta che abiterà, sono convinta che ne valga la pena.