Se ripenso ai buoni propositi maturati in gravidanza, adesso mi viene da ridere! Infatti mi ero letta e studiata con attenzione un libro cult della puericoltura, "Fate la nanna" di Eduard Estivill e Sylvia de Béjar,
toccarlo o lasciare che ci tocchi i capelli, accarezzarlo, dargli il biberon, metterlo nel lettone, ecc ecc, in un crescendo di sovrumana resistenza Non solo: al corso pre-parto
la psicologa ci aveva convinto dell'assoluta necessità di proibire al pupo il lettone e perfino l'accesso alla camera matrimoniale, pena il ritrovarsi nella migliore delle ipotesi un figlio viziato e tiranno.
Come molte mamme avranno già intuito, l'esperta in questione non aveva figli.Tornati a casa col puccino, nel giro di poche ore abbiamo infranto tutti i divieti sopra elencati, fino ad addormentarci nel lettone, teneramente abbracciati al ciccioronfolo.

A quel punto, consci dell'errore insito nella resa incondizionata al cicciomorbido, abbiamo steso un programma di graduale conquista di autonomia:
la prima settimana nel lettone stretto alla mamma, poi di fianco ma non abbracciato (l'integrità del pupo è preservata dai movimenti inconsulti del papà grazie ad un cuscino per l'allattamento);
la seconda settimana sul lettone ma sovraelevato su un cuscinone del divano e poi nella carrozzina, priva delle gambe e appoggiata sul letto; dalla parte del papà, altrimenti la mamma ogni secondo si sveglia e controlla che il bimbo stia bene;
la terza settimana nella carrozzina in camera da letto.Ci siamo fermati lì, per agire prontamente nel caso di risvegli notturni e per controllare l'infingardo felino.
Ieri ho però trovato la carrozzina per l'ennesima volta fradicia sotto il materasso per un misterioso accumulo di condensa, e mi sono decisa a trasferire il ciccioangelo nella sua cameretta. Nei giorni precedenti era comunque cominciata la manovra di avvicinamento: la mattina, dopo averlo cambiato, avevo già provato a metterlo nel lettino e il frugolo aveva mostrato di gradire la nuova collocazione, incantato dalle decorazioni alle pareti e da una nuova giostrina,
Pucci invece non ha gradito molto l'invadente presenza del nuovo venuto nel "suo" lettino, per cui per adesso teniamo chiusa la porta della camera. Non credo che possa fargli del male, ma preferisco tenerla d'occhio ancora per un po'.
Anche le cure per il piede torto al Buzzi vanno a gonfie vele, ma pensavo di dedicare un prossimo post alla descrizione dettagliata dei progressi.

Copio e incollo questa segnalazione:


Cari lettori, aguzzate la vista
e trovate le piccolissime differenze tra le due immagini, l'esterno e l'interno di una confezione di cibo pronto. Lo so, è veramente difficile. Da laureati in pseudoreclamistica comparata.


Mah... 
ma abbiamo la sicurezza che il piede sarà perfettamente corretto e che il cicciostrillo camminerà normalmente senza dolori e soprattutto senza il rischio di recidive. Mi spiace solo che il cicciopesce non potrà fare per un po' il suo bagnetto serale, e dovreste vedere come sguazza felice!
Sono sicuramente più scomodi per i genitori: bisogna fare il bucato un giorno sì e un giorno no, e gli inserti ci mettono molto ad asciugare, soprattutto quelli in bamboo; 
ne approfitto per consigliarvi per questo di acquistare degli inserti in più (ma si possono anche fabbricare
Così fai cambiare idea a tutti i potenziali ecogenitori!".
Spero di no, anche perché penso che essere chiari e sinceri in queste cose paghi. Questa è una scelta etica necessaria, che costa però fatica. Meglio essere preparati e sapere ciò a cui si va incontro.
non riempio le discariche di MIGLIAIA di pannolini che ci mettono circa 500 anni per decomporsi! Qui davvero posso incidere sul futuro dei miei figli. Una coscienza non dico "pulita" ma almeno non proprio sozza varrà pure qualche sacrificio, no?
Ma con cosa diamine fanno questi maledetti affari?













