Ciao, carissimi! Ormai ci siamo... Il cesareo è fissato per il 10 dicembre, sempre che il puccini-mini non riesca ad evadere prima.
Sono sempre più ansiosa, anche perché sto ancora preparando le valigie per me e per il mini, e devo ancora recuperare in cantina biancheria e aggeggi vari per i primi mesi. Direte voi: embeh? Che ci vuole? Capireste forse meglio il problema se mi vedeste aggirarmi per casa e fare le scale con l'agilità di un pinguino obeso con la sciatica. Per di più Puccione parte oggi per il Belgio (maledetto lavoro) e per tre giorni non mi potrà aiutare. Ci siamo ridotti a questo punto perché i lavori di ristrutturazione del bagno sono durati più del previsto e ci siamo dovuti accampare una ventina di giorni io, Puccione, Puccino e Pucci in taverna (leggi "magazzino") dai miei. In realtà dovevamo stare solo una settimana fuori di casa (ma si sa come vanno le cose in questi casi), così dislocati: io da mia mamma, Puccione e Puccino da nonna Pucciona, e Pucci boh, non ci avevamo pensato che poverina non poteva rimanere a casa a respirarsi la polvere di cemento.
Però il giorno dell'esodo è successo uno spiacevole incidente: avevamo trasferito già tutto l'occorrente per il puccino dalla nonna di Puccione, quando abbiamo trovato il bimbo con in mano il Mister Muscolo, mentre lo sbatteva violentemente a terra con l'evidente intento di aprirlo e sperimentare il passaggio a miglior vita.
Il fatto è che sono mesi che dico a nonna Pucciona che non può tenere sostanze pericolose sul pavimento a portata di mano del puccino, ma sapete come sono le persone anziane: "non li prende... ma io lo curo... chiudo la porta... non lo sa aprire, ecc ecc". Dopo estenuanti quotidiane discussioni, i flaconi più pericolosi sono finiti in cantina, ma erano rimasti i detersivi per piatti e pavimenti, il Vetril, il Vim (aperto, senza tappo), l'insetticida, il disinfettante e innumerevoli altre bottiglie e bottigliette dal contenuto altamente tossico.
Dunque io e Puccione ci siamo chiaramente spaventati e abbiamo intimato alla nonna di far sparire tutto. Al che lei si è offesa e ci ha detto che a casa sua fa quello che vuole, che lei lo cura, che l'ha perso di vista solo per un minuto, che non sa dove mettere la roba, che se non ci fidiamo ci prendiamo la baby sitter, e cose così.
Insomma abbiamo dovuto prendere armi e bagagli e trasferirci tutti da mia mamma. Ed eccoci in taverna: da quando me ne sono andata di casa è andata a ramengo, trasformata in un magazzino umido e malsano, stipato di oggetti inutili. Ebbene riusciamo a creare giusto lo spazio per il lettino del bimbo e per due reti appoggiate a terra (non vi dico co'sta panza che allegria). Pucci deve rimanere chiusa dentro causa incompatibilità di carattere con l'indigeno Pupino, per cui alla muffa si aggiunge l'olezzo di lettiera (sparsa per ogni dove) e pappa. Poi il puccino che non sta bene e vomita, Pucci anche lei per solidarietà, in famiglia tutti malati, pioggia e neve, le cavallette... ah, no, le cavallette no, per il momento quelle mancano, ma non si può mai dire. Poi per ogni cosa fare le scale, che con i dolori e il fiatone della gravidanza non è poco, vi assicuro, e i continui viaggi in macchina per controllare muratori, idraulici, piastrellisti, elettricisti, falegnami per venti giorni. Infine pulire strati geologici di polvere finita per tutta la casa e rifare il trasloco.
Lunedì siamo finalmente riusciti a tornare a casa, anche se in bagno manca il calorifero e bisogna ancora imbiancare. In più la doccia perde un po' d'acqua, ma mi sa che per disperazione me la tengo così.
Comunque ci sono anche delle buone notizie. Per prima cosa siamo sopravvissuti, il bagno è venuto nel complesso molto bene e lo stress dei lavori non ha portato me e Puccione al divorzio.
Da quando siamo tornati a casa mi sento decisamente meglio e conto di riuscire a fare (quasi) tutto il necessario.
Il puccino fa enormi progressi nell'acquisizione del linguaggio: "no", "dammi", "patata", "banana", "a(l)tra", "at-ta" (=acqua), "grande" (!), "Giovanni" (!!!); si riconosce allo specchio e capisce tutto.
Abbiamo fatto pace con nonna Pucciona, che non resisteva senza il suo "curin" (cuoricino). Sotto il lavello sono rimasti solo il detersivo per i piatti e quello per i pavimenti, con la promessa di spostarli quando c'è il bimbo. In realtà li vedo ancora lì, ma ci stiamo lavorando...
Per il cesareo sono in ansia ma in fondo so già quello che mi aspetta, non sarò debilitata da giorni di doloroso travaglio e soprattutto col mini farò subito di testa mia, senza farmi confondere da assurde e contradditorie indicazioni di infermieri e pediatri vari!
Spero di riuscire a scrivere ancora qualcosa prima del parto, altrimenti riceverete gli aggiornamenti da Puccione.
Sono sempre più ansiosa, anche perché sto ancora preparando le valigie per me e per il mini, e devo ancora recuperare in cantina biancheria e aggeggi vari per i primi mesi. Direte voi: embeh? Che ci vuole? Capireste forse meglio il problema se mi vedeste aggirarmi per casa e fare le scale con l'agilità di un pinguino obeso con la sciatica. Per di più Puccione parte oggi per il Belgio (maledetto lavoro) e per tre giorni non mi potrà aiutare. Ci siamo ridotti a questo punto perché i lavori di ristrutturazione del bagno sono durati più del previsto e ci siamo dovuti accampare una ventina di giorni io, Puccione, Puccino e Pucci in taverna (leggi "magazzino") dai miei. In realtà dovevamo stare solo una settimana fuori di casa (ma si sa come vanno le cose in questi casi), così dislocati: io da mia mamma, Puccione e Puccino da nonna Pucciona, e Pucci boh, non ci avevamo pensato che poverina non poteva rimanere a casa a respirarsi la polvere di cemento.
Però il giorno dell'esodo è successo uno spiacevole incidente: avevamo trasferito già tutto l'occorrente per il puccino dalla nonna di Puccione, quando abbiamo trovato il bimbo con in mano il Mister Muscolo, mentre lo sbatteva violentemente a terra con l'evidente intento di aprirlo e sperimentare il passaggio a miglior vita.
Il fatto è che sono mesi che dico a nonna Pucciona che non può tenere sostanze pericolose sul pavimento a portata di mano del puccino, ma sapete come sono le persone anziane: "non li prende... ma io lo curo... chiudo la porta... non lo sa aprire, ecc ecc". Dopo estenuanti quotidiane discussioni, i flaconi più pericolosi sono finiti in cantina, ma erano rimasti i detersivi per piatti e pavimenti, il Vetril, il Vim (aperto, senza tappo), l'insetticida, il disinfettante e innumerevoli altre bottiglie e bottigliette dal contenuto altamente tossico.
Dunque io e Puccione ci siamo chiaramente spaventati e abbiamo intimato alla nonna di far sparire tutto. Al che lei si è offesa e ci ha detto che a casa sua fa quello che vuole, che lei lo cura, che l'ha perso di vista solo per un minuto, che non sa dove mettere la roba, che se non ci fidiamo ci prendiamo la baby sitter, e cose così.
Insomma abbiamo dovuto prendere armi e bagagli e trasferirci tutti da mia mamma. Ed eccoci in taverna: da quando me ne sono andata di casa è andata a ramengo, trasformata in un magazzino umido e malsano, stipato di oggetti inutili. Ebbene riusciamo a creare giusto lo spazio per il lettino del bimbo e per due reti appoggiate a terra (non vi dico co'sta panza che allegria). Pucci deve rimanere chiusa dentro causa incompatibilità di carattere con l'indigeno Pupino, per cui alla muffa si aggiunge l'olezzo di lettiera (sparsa per ogni dove) e pappa. Poi il puccino che non sta bene e vomita, Pucci anche lei per solidarietà, in famiglia tutti malati, pioggia e neve, le cavallette... ah, no, le cavallette no, per il momento quelle mancano, ma non si può mai dire. Poi per ogni cosa fare le scale, che con i dolori e il fiatone della gravidanza non è poco, vi assicuro, e i continui viaggi in macchina per controllare muratori, idraulici, piastrellisti, elettricisti, falegnami per venti giorni. Infine pulire strati geologici di polvere finita per tutta la casa e rifare il trasloco.
Lunedì siamo finalmente riusciti a tornare a casa, anche se in bagno manca il calorifero e bisogna ancora imbiancare. In più la doccia perde un po' d'acqua, ma mi sa che per disperazione me la tengo così.
Comunque ci sono anche delle buone notizie. Per prima cosa siamo sopravvissuti, il bagno è venuto nel complesso molto bene e lo stress dei lavori non ha portato me e Puccione al divorzio.
Da quando siamo tornati a casa mi sento decisamente meglio e conto di riuscire a fare (quasi) tutto il necessario.
Il puccino fa enormi progressi nell'acquisizione del linguaggio: "no", "dammi", "patata", "banana", "a(l)tra", "at-ta" (=acqua), "grande" (!), "Giovanni" (!!!); si riconosce allo specchio e capisce tutto.
Abbiamo fatto pace con nonna Pucciona, che non resisteva senza il suo "curin" (cuoricino). Sotto il lavello sono rimasti solo il detersivo per i piatti e quello per i pavimenti, con la promessa di spostarli quando c'è il bimbo. In realtà li vedo ancora lì, ma ci stiamo lavorando...
Per il cesareo sono in ansia ma in fondo so già quello che mi aspetta, non sarò debilitata da giorni di doloroso travaglio e soprattutto col mini farò subito di testa mia, senza farmi confondere da assurde e contradditorie indicazioni di infermieri e pediatri vari!
Spero di riuscire a scrivere ancora qualcosa prima del parto, altrimenti riceverete gli aggiornamenti da Puccione.
Ciaooooo...
in bocca al lupo per il prossimissimo parto!
insomma una piccola-grande odissea!
in bocca al lupo tesoro,aspettiamo notizie appena potrai
baci bacini baciotti
Tutto è bene quel che finisce bene, diciamo così. :)
Stai tranquilla per il cesareo, andrà benissimo! ^_^
ciao carissimaaaaaaa
è stato bello leggere scene di vita quotidiana che assillano i comuni mortali:-)
Mi spiace ovviamente per le disavventure ma la tua storia è così vera,vissuta,che non si può fare a meno di apprezzarla.
Immagino gli inconvenienti con la ristrutturazione e la difficoltà nel gestire tutto con il pancione.
Dai.... ormai sei al traguardo.
Non posso che augurarti un bel in bocca al lupo,con la speranza di avere presto tue notizie.
a presto
un forte abbraccio
Lella
miii che periodo intenso!!!! :D
Qui vi pensiamo, in bocca al luppolo!
in bocca al lupo!!! ti abbraccio fortissimo!!!
Eleonora: vorrai dire "in bocca al pupo" ;)
Luby: Puccione pubblicherà appena possibile qualche foto. Baci
Vera: non ho mica paura del cesareo... io ho paura del resto... mi devo ancora riprendere dalla settimana infernale passata in ospedale (ovviamente un altro) per il puccino: ti dico solo che per tre giorni non ho avuto una stanza ma sono dovuta stare 24 ore su 24 nella saletta del monitoraggio attaccata a quella macchina diabolica senza poter dormire o mangiare; quando si sono rotte le acque si sono lamentati che ho bagnato il letto; al momento del cesareo d'urgenza (appunto dopo tre giorni che ero lì) si sono accorti che avevano perso la mia cartella (quindi non sapevano nemmeno il mio gruppo sanguigno) e che non avevo ancora fatto il colloquio con l'anestesista, per cui nel pieno del travaglio indotto (16 ore ed ero ancora di 4 centimetri) e sotto ossitocina dovevo dire quanto pesavo prima, dopo, se ero allergica a farmaci, ecc ecc, oltre a fare il consenso informato all'epidurale; la permanenza successiva è stata tremenda e sia io che il puccino siamo stati trattati peggio delle bestie, ma non ho spazio qua per raccontare tutto...
In tutto questo il cesareo è stata la parte bella!
Lella: grazie... ricambio l'abbraccio
Sibia: come si risponde ad un inboccalluppolo? :D
Potolina: anch'io!
Puccina, hai dimenticato Ge(sù)!
visto che siamo in clima natalizio...