Un altro articolo sullo svezzamento vegetariano, trovato sul numero di marzo 2010 di Insieme.
ALIMENTAZIONE
NASCERE VEGETARIANI
No a carne (e pesce) fin da neonati? Una proposta estrema? No, è ciò che propone il 1° ambulatorio per bimbi vegetariani
Di Shamiran Zadnich
Vegetariani si nasce o si diventa? Risposta esatta in entrambi i casi. Oggi, infatti, sono sempre più evidenti e precise le convinzioni sull'adeguatezza di un'alimentazione senza carne per una vita in salute.
L'American Dietetic Association, per esempio, ha dichiarato di recente che una dieta vegetariana o vegana, se ben programmata, è sicura in ogni fase della vita, comprese gravidanza e primi mesi. Sicura significa che mantiene in salute ed è preventiva di numerose patologie, tanto che uno studio afferma che tra i vegetariani i livelli di colesterolo e ipertensione sono inferiori alla media, così come l'incidenza di diabete mellito di tipo 2. «Il 40% delle malattie dipende da alimentazione e stile di vita», dice il professor Leonardo Pinelli, vicepresidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana e direttore dell'U.O.C. di Diabete, Nutrizione Clinica e Obesità dell'Università di Verona, dove ha aperto l'unico ambulatorio pubblico italiano per bambini vegetariani (vedi box qui sotto). A partire dai neonati. «La maggior parte delle famiglie che si rivolge a noi ha già intrapreso una scelta vegetariana, ma ha bisogno di indicazioni mirate quando nasce un bambino. Tuttavia sono benvenuti anche coloro che, grazie alla nascita di un figlio, desiderano provare questa scelta di salute», spiega Pinelli.
PRIMA SI INIZIA PIÙ È FACILE
Ma come funziona lo svezzamento, tolti dal menu agnello, coniglio, manzo e persino pesce? «Innanzi tutto, si consiglia l'allattamento materno prolungato e il passaggio alle pappe all'inizio del 6° mese, quando l'apparato digerente del bambino è maturo per ricevere alimenti diversi dal latte. È importante iniziare con il regime vegetariano fin da subito perché è allora che si forma e orienta il gusto: se introduco cibi grassi, sapidi o dolci rendo sensibili alcune papille gustative e non altre, che a lungo andare non sapranno più assaporare gusti neutri (frutta e verdura). Bene, quindi, la classica mela grattugiata e le pappe a base di brodo vegetale e crema di riso o semolino. In realtà, servono poche proteine e pochi grassi animali poiché più proteine vengono assunte, maggiori sono le cellule adipose che si costituiscono. Questo avviene soprattutto in certe fasi della vita - gravidanza, 1° anno e pubertà - per un meccanismo ormonale che fa sviluppare i serbatoi di grasso». E più ciccia significa maggior rischio di sviluppare problemi di diabete e cardiovascolari.
Quindi, servono meno proteine. Ma quelle poche, dove trovarle? «I cereali contengono 4 dei 9 aminoacidi essenziali, mentre la carne contiene buone quantità tutti e 9», continua il professor Pinelli, «e gli altri aminoacidi si trovano nei legumi. Associando ai cereali i legumi, si ha lo stesso risultato rispetto alla carne. Sono i piatti della tradizione contadina: pasta e fagioli, riso e lenticchie o piselli, pasta e ceci. Una prima pappa proteica del bimbo vegetariano si fa con 10-15 grammi di lenticchie rosse decorticate, per non esagerare con la fibra, che a quest'età sottrae nutrienti all'assorbimento. La proporzione ideale tra cereali e legumi è di 3 a 1. In seguito piselli, fagioli di tutte le varietà, ceci, sempre secchi e tenuti in ammollo almeno 24 ore e infine privati della fibra con un passaverdure. Tutte le verdure sono adatte al brodo e dai 18 mesi si possono offrire intere, così come la frutta, sempre scegliendole di stagione».
Legumi a pranzo e a cena? «Non è necessario, una pappa può essere preparata con il formaggio fresco mentre la successiva sarà di cereali e vegetali. Non dimentichiamo che il bimbo continua a prendere il latte fino ad un anno, un alimento vero e non una bevanda». Vuol dire che dopo il latte materno si consiglia di non passare al latte vaccino? «Sì, dopo l'anno il latte di mucca non serve, siamo gli unici mammiferi a consumarlo. Si possono proporre i latti di riso o di mandorle, meno proteici e grassi, o quello di soia». Se rinunciare alla carne comincia a essere un sentire comune, perché, però, rinunciare anche al pesce, che è ricco dei famosi Omega 3 protettivi della salute? «Il pesce, specie quello azzurro, ha caratteristiche migliori rispetto alla carne. Il problema sta nel fatto che molto pesce proviene da allevamenti. Significa che 15 kg di pesce sono cresciuti in 1 metro cubo di acqua. Per evitare infezioni vengono versati nelle vasche antibiotici, che poi finiscono nel piatto.
La via vegetariana è anche indotta dalla situazione globale: nel 2007, la Food and Drugs Association ha valutato che il rischio di ammalarsi di patologie gravi è 8 volte maggiore tra coloro che mangiano più di 80 g di carne rossa al giorno. Un rischio che cala del 20% se si tratta di carne di animali alimentati al pascolo e non in allevamento. Ecco perché bisogna abituarsi fin da bambini a consumare meno, privilegiando la qualità dei prodotti. Quando sarà il momento di introdurre l'uovo, per esempio, dopo l'anno d'età, assicurarsi di fare un acquisto sicuro in questo senso».
Allora, lo faremo nascere vegetariano?
niente Ferro?
«Non esistono vegetariani anemici. È vero che la carne contiene Ferro, ma meno che cereali, legumi e semi. La differenza sta nell'assorbimento, che per la carne è più veloce e completo. Gli altri alimenti, invece, hanno bisogno che il Ferro sia trasportato dalla vitamina C, che se assunta insieme forma l'ascorbato di Ferro. La quantità minima di verdura e frutta da consumare nella giornata è di 5-6 porzioni, meglio se si arriva a 8 o 9.
Per quanto riguarda i semi, 35 g di gherigli di noce danno una dose ottimale di Omega 3. Ma tutti i semi funzionano nella dieta dei bimbi: mandorle, nocciole, semi di lino, di sesamo, di zucca. Si possono tutti macinare e quindi dare anche ai più piccoli.
dov'è il calcio?
Biberon vuoti. Togliere il latte dalla dieta dei bambini è un'ipotesi forse più "forte" che dire no alla carne. Ma dove recuperare il Calcio, che serve alla salute delle ossa? «L'eccesso di Fosforo e Sodio, introdotti con carni e formaggi stagionati, è eliminato dal corpo mediante le urine, con l'aiuto del Calcio, che viene così perduto.
Come si recupera? Con il sesamo, le verdure a foglia verde, i legumi, i semi oleosi e soprattutto l'acqua».
Verona verde
Supporto pratico ai già vegetariani ma accessibile a tutti coloro che desiderano iniziare un percorso alimentare verde, l'ambulatorio diretto dal professor Leonardo Pinelli si trova presso l'unità operativa complessa di Diabetologia e Nutrizione pediatrica - Università e Ussl 20 di Verona. Non è necessaria l'impegnativa del medico di base, basta prendere l'appuntamento ai numeri 045/8124722 o 045/1244792 per prenotare una visita, anche da fuori città o da fuori regione.
Per neonati o bambini, è previsto il controllo pediatrico e, se necessario, esami di laboratorio specifici. I dati raccolti dall'attività ambulatoriale serviranno a dimostrare l'efficacia dell'alimentazione vegetariana per una buona crescita e sviluppo e per la prevenzione di alcune malattie.
NASCERE VEGETARIANI
No a carne (e pesce) fin da neonati? Una proposta estrema? No, è ciò che propone il 1° ambulatorio per bimbi vegetariani
Di Shamiran Zadnich
Vegetariani si nasce o si diventa? Risposta esatta in entrambi i casi. Oggi, infatti, sono sempre più evidenti e precise le convinzioni sull'adeguatezza di un'alimentazione senza carne per una vita in salute.
L'American Dietetic Association, per esempio, ha dichiarato di recente che una dieta vegetariana o vegana, se ben programmata, è sicura in ogni fase della vita, comprese gravidanza e primi mesi. Sicura significa che mantiene in salute ed è preventiva di numerose patologie, tanto che uno studio afferma che tra i vegetariani i livelli di colesterolo e ipertensione sono inferiori alla media, così come l'incidenza di diabete mellito di tipo 2. «Il 40% delle malattie dipende da alimentazione e stile di vita», dice il professor Leonardo Pinelli, vicepresidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana e direttore dell'U.O.C. di Diabete, Nutrizione Clinica e Obesità dell'Università di Verona, dove ha aperto l'unico ambulatorio pubblico italiano per bambini vegetariani (vedi box qui sotto). A partire dai neonati. «La maggior parte delle famiglie che si rivolge a noi ha già intrapreso una scelta vegetariana, ma ha bisogno di indicazioni mirate quando nasce un bambino. Tuttavia sono benvenuti anche coloro che, grazie alla nascita di un figlio, desiderano provare questa scelta di salute», spiega Pinelli.
PRIMA SI INIZIA PIÙ È FACILE
Ma come funziona lo svezzamento, tolti dal menu agnello, coniglio, manzo e persino pesce? «Innanzi tutto, si consiglia l'allattamento materno prolungato e il passaggio alle pappe all'inizio del 6° mese, quando l'apparato digerente del bambino è maturo per ricevere alimenti diversi dal latte. È importante iniziare con il regime vegetariano fin da subito perché è allora che si forma e orienta il gusto: se introduco cibi grassi, sapidi o dolci rendo sensibili alcune papille gustative e non altre, che a lungo andare non sapranno più assaporare gusti neutri (frutta e verdura). Bene, quindi, la classica mela grattugiata e le pappe a base di brodo vegetale e crema di riso o semolino. In realtà, servono poche proteine e pochi grassi animali poiché più proteine vengono assunte, maggiori sono le cellule adipose che si costituiscono. Questo avviene soprattutto in certe fasi della vita - gravidanza, 1° anno e pubertà - per un meccanismo ormonale che fa sviluppare i serbatoi di grasso». E più ciccia significa maggior rischio di sviluppare problemi di diabete e cardiovascolari.
Quindi, servono meno proteine. Ma quelle poche, dove trovarle? «I cereali contengono 4 dei 9 aminoacidi essenziali, mentre la carne contiene buone quantità tutti e 9», continua il professor Pinelli, «e gli altri aminoacidi si trovano nei legumi. Associando ai cereali i legumi, si ha lo stesso risultato rispetto alla carne. Sono i piatti della tradizione contadina: pasta e fagioli, riso e lenticchie o piselli, pasta e ceci. Una prima pappa proteica del bimbo vegetariano si fa con 10-15 grammi di lenticchie rosse decorticate, per non esagerare con la fibra, che a quest'età sottrae nutrienti all'assorbimento. La proporzione ideale tra cereali e legumi è di 3 a 1. In seguito piselli, fagioli di tutte le varietà, ceci, sempre secchi e tenuti in ammollo almeno 24 ore e infine privati della fibra con un passaverdure. Tutte le verdure sono adatte al brodo e dai 18 mesi si possono offrire intere, così come la frutta, sempre scegliendole di stagione».
Legumi a pranzo e a cena? «Non è necessario, una pappa può essere preparata con il formaggio fresco mentre la successiva sarà di cereali e vegetali. Non dimentichiamo che il bimbo continua a prendere il latte fino ad un anno, un alimento vero e non una bevanda». Vuol dire che dopo il latte materno si consiglia di non passare al latte vaccino? «Sì, dopo l'anno il latte di mucca non serve, siamo gli unici mammiferi a consumarlo. Si possono proporre i latti di riso o di mandorle, meno proteici e grassi, o quello di soia». Se rinunciare alla carne comincia a essere un sentire comune, perché, però, rinunciare anche al pesce, che è ricco dei famosi Omega 3 protettivi della salute? «Il pesce, specie quello azzurro, ha caratteristiche migliori rispetto alla carne. Il problema sta nel fatto che molto pesce proviene da allevamenti. Significa che 15 kg di pesce sono cresciuti in 1 metro cubo di acqua. Per evitare infezioni vengono versati nelle vasche antibiotici, che poi finiscono nel piatto.
La via vegetariana è anche indotta dalla situazione globale: nel 2007, la Food and Drugs Association ha valutato che il rischio di ammalarsi di patologie gravi è 8 volte maggiore tra coloro che mangiano più di 80 g di carne rossa al giorno. Un rischio che cala del 20% se si tratta di carne di animali alimentati al pascolo e non in allevamento. Ecco perché bisogna abituarsi fin da bambini a consumare meno, privilegiando la qualità dei prodotti. Quando sarà il momento di introdurre l'uovo, per esempio, dopo l'anno d'età, assicurarsi di fare un acquisto sicuro in questo senso».
Allora, lo faremo nascere vegetariano?
niente Ferro?
«Non esistono vegetariani anemici. È vero che la carne contiene Ferro, ma meno che cereali, legumi e semi. La differenza sta nell'assorbimento, che per la carne è più veloce e completo. Gli altri alimenti, invece, hanno bisogno che il Ferro sia trasportato dalla vitamina C, che se assunta insieme forma l'ascorbato di Ferro. La quantità minima di verdura e frutta da consumare nella giornata è di 5-6 porzioni, meglio se si arriva a 8 o 9.
Per quanto riguarda i semi, 35 g di gherigli di noce danno una dose ottimale di Omega 3. Ma tutti i semi funzionano nella dieta dei bimbi: mandorle, nocciole, semi di lino, di sesamo, di zucca. Si possono tutti macinare e quindi dare anche ai più piccoli.
dov'è il calcio?
Biberon vuoti. Togliere il latte dalla dieta dei bambini è un'ipotesi forse più "forte" che dire no alla carne. Ma dove recuperare il Calcio, che serve alla salute delle ossa? «L'eccesso di Fosforo e Sodio, introdotti con carni e formaggi stagionati, è eliminato dal corpo mediante le urine, con l'aiuto del Calcio, che viene così perduto.
Come si recupera? Con il sesamo, le verdure a foglia verde, i legumi, i semi oleosi e soprattutto l'acqua».
Verona verde
Supporto pratico ai già vegetariani ma accessibile a tutti coloro che desiderano iniziare un percorso alimentare verde, l'ambulatorio diretto dal professor Leonardo Pinelli si trova presso l'unità operativa complessa di Diabetologia e Nutrizione pediatrica - Università e Ussl 20 di Verona. Non è necessaria l'impegnativa del medico di base, basta prendere l'appuntamento ai numeri 045/8124722 o 045/1244792 per prenotare una visita, anche da fuori città o da fuori regione.
Per neonati o bambini, è previsto il controllo pediatrico e, se necessario, esami di laboratorio specifici. I dati raccolti dall'attività ambulatoriale serviranno a dimostrare l'efficacia dell'alimentazione vegetariana per una buona crescita e sviluppo e per la prevenzione di alcune malattie.
grazie cara, ho diffuso il tuo post su feisbuc! :)
Io sono nata vegetariana!! e a 25 anni lo sono tutt'ora. O meglio: mia mamma ha deciso che mangiamo anche il pesce, se lo cucina lo mangio ma altrimenti non lo cerco. Appena andrò a vivere da sola tornerò vegetariana al 100%.
Mio fratello invece non si è adeguato al cambiamento e ha 23 anni.
Entrambi siamo in perfetta salute, quindi siamo la testimonianza vivente che "nascere vegetariani" si può... e soprattutto non abbiamo nessuna intenzione di cambiare!!
:)
auguri con il tuo puccino e complimenti per il blog!
Sibia: grazie!
:D
Maria Teresa: grazie per la tua testimonianza, alla facciazza di quelli che pensano che sia impossibile!
PS: ma il tuo avattar è un fantasmino di Totoro? :)
ti volevo ringraziare della rua testimonianza sull'argomento dello svezzamento e alimenti è valsa più di mille parole :-))
Apprezzo sempre molto il tuo blog lo sai
Grazie, Gunther! ricambio i complimenti :)
Davvero un bell'articolo, scritto bene. Grazie di averlo condiviso!
Yari: pensa che l'ho trovato su una rivista omaggio al supermercato!
eheh sì l'avatar è proprio quello!
a dire il vero conobbi la prima volta i "pallini di fuliggine", io li chiamo così, in "La città incantata" sempre di Myazaki, è stato il suo primo anime che ho visto e me ne sono innamorata!
(però sto progettando di cambiare avatar e metterne uno un po' più serio... si vedrà)
Ciao e miao a tutti,
volevo solo confermare anch'io quando dichiarato...anche io e mio fratello siamo nati vegetariani,sani e felici.
Siamo pure alti e di sana e robusta costituzione, bravi a cucinare ...anche se forse un po' troppo golosi! un abbraccio e complimenti epr il blog
Grazie per la vostra esperienza e ricambio l'abbraccio :)