Riporto qui un interessante articolo pubblicato su Oggi del 17/02/2010.
SALUTE NASCE L'AMBULATORIO DEL "MANGIARE NATURALE"
VEGETARIANI BABY
Una clinica per imparare a crescere senza bistecche
Si trova a Verona. E si rivolge alle mamme e ai papà che alimentano i figli con ortaggi e legumi. La missione: insegnare a gestire i cibi verdi. Senza rischiare carenze nutritive
di Daniela Cipolloni- Foto Marco Bruzzo
Verona, febbraio
"Io e mio marito siamo vegetariani. Crediamo che sia una crudeltà mangiare cibi animali. E ne facciamo a meno. Quando è nata Beatrice, la decisione più naturale è stata adottare gli stessi principi alimentari anche per lei. La stiamo svezzando senza carne né pesce. La bimba ha un anno, cresce. E il pediatra dice che sta benissimo".
Francesca, 30 anni, e Stefano, 32, di Cremona, difendono la loro scelta. Insolita, controcorrente, forse estrema.
"Per molti è incomprensibile, se non irresponsabile, nutrire un figlio in modo vegetariano. Ma non siamo né scriteriati, né fanatici", continua Francesca. "Tant'è che ci siamo rivolti a un centro specializzato".
Ci troviamo a Verona, nella sala d'attesa dell'Unità di diabetologia, nutrizione clinica e obesità, della Ulss 20, presso l'Ospedale di Borgo Roma, dove ha aperto i battenti il primo ambulatorio pubblico di nutrizione vegetariana per neonati e bambini.
In pochi mesi il Centro, unico in Italia, è diventato un faro per famiglie vegetariane, disorientate tra la paura di mettere a repentaglio la salute dei bimbi e il desiderio di non contravvenire ai principi etici (per info, tel. 045-82.05.891).
Altri passeggini aspettano il turno di visita. Sofia e Azzurra, le "pazienti" più giovani, hanno appena 6 mesi.
SCELTE OCULATE
"Ci chiamano da tutta Italia", racconta Leonardo Pinelli, pediatra dell'Università di Verona e direttore del servizio.
"Cercano risposte attendibili. Sette milioni di vegetariani sono abbandonati a loro stessi, spesso si sentono sotto accusa. Il rifiuto di offrire omogeneizzati di manzo, tacchino, agnello, ma anche spigola o nasello, spiazza persino i pediatri, che tentano di persuadere i genitori a rivedere le posizioni, etichettate come rischiose nelle prime fasi di vita. Non è così. Se oculatamente seguito", spiega Pinelli, "il vegetarismo può garantire la crescita e lo sviluppo ottimale dei bambini. L' American Dietetic Association lo considera adatto in ogni fase della vita, dalla nascita alla vecchiaia, gravidanza e allattamento compresi".
Tutto sta nel bilanciare gli alimenti in modo che non manchi alcun nutriente. "Per le prime pappe, a partire dai sei mesi fino all'anno d'età, si può cominciare con una crema di cereali, fonte principale di carboidrati complessi, preferibilmente senza glutine, come riso, mais, miglio, grano saraceno, poi anche gli altri, grano, farro, avena, orzo, meglio se integrali. I chicchi andrebbero lasciati in ammollo per almeno 12 ore, lessati a passati per eliminare la fibra", spiega la dietista Ilaria Fasan, nell'incontro di formazione per genitori alle prese con lo svezzamento "verde".
"L'intestino nella prima fase di vita non è adatto a digerire troppa fibra. Cautela all'inizio con le verdure: carote, zucchine, patate bollite per il brodo, vanno introdotte dai 7-8 mesi, e prima si consiglia di filtrare l'acqua di cottura, per dare gusto e colore alla pappa, nonché vitamine e minerali".
Ingrediente irrinunciabile del baby-pasto è un cucchiaino di legumi, fonte proteica per eccellenza. "Ideali nello slattamento sono le lenticchie rosse decorticate, che non necessitano del passaverdura. Poi si possono proporre piselli e azuki, fagioli neri, ceci, lenticchie verdi e marroni, e dall'ottavo mese in poi gli altri legumi, considerando come dose ottimale da raggiungere gradualmente una parte di legumi per due di cereali. Anche il tofu, digeribile e povero di fibre, può essere dato subito".
PREPARAZIONE CRUCIALE
Fondamentale la preparazione: i legumi vanno lasciati in acqua un giorno, cotti a lungo, magari con un pezzetto di alga kombu (ricca di ferro, calcio, iodio e acidi grassi omega-3), e passati. "Il procedimento serve a idratare il legume ed eliminare gran parte dei fitati, le sostanze anti-nutrienti che inibiscono l'assorbimento dei minerali", precisa Fasan.
Nelle diete latto-ovo-vegetariane, che a differenza delle vegane ammettono il consumo di uova e latticini, si può aggiungere alla pappa del formaggio fresco, per esempio ricotta o fiocchi di latte, in alternativa ai legumi. "Per condire, bene tutta la frutta secca (noci, mandorle, nocciole) e i semi oleaginosi (lino, sesamo, girasole), polverizzati con il macinacaffè. Forniscono nutrienti essenziali, come acidi grassi omega-3, ferro, calcio, zinco e vitamine del gruppo B", raccomanda ancora la dietista.
Ma un'alimentazione vegetariana raffazzonata, specie se la mamma non allatta, potrebbe provocare gravi carenze alimentari, con rischi di anemia, rachitismo, disturbi della crescita e danni neurologici, come mette in guardia la bibbia dei genitori "verdi", Figli vegetariani, del pediatra Luciano Proietti. "Per anni questa dieta è stata demonizzata. Oggi è dimostrato che, se ben organizzata, è completa e salutare", rassicura Pinelli. "Il fabbisogno proteico viene soddisfatto combinando i cereali, che non contengono tutti gli aminoacidi della carne, assieme ai legumi, che compensano gli aminoacidi restanti. Il ferro, poi, abbonda nel mondo vegetale. Se ne può migliorare l'assorbimento (meno efficiente per i legumi rispetto al ferro della carne) con la vitamina C delle verdure e della frutta. Pure il calcio si trova facilmente: in verdure a foglia verde, legumi, tofu naturale, mandorle, sesamo, semi oleosi, lette di soia arricchito, e soprattutto nell'acqua".
Unico grande assente, delle diete vegane più rigide, è la vitamina B12, necessaria allo sviluppo del sistema nervoso. "Se si eliminano carne, uova e derivati del latte, bisogna assumere integratori". E comunque al Centro di Verona i bimbi vengono attentamente seguiti nella crescita con regolari esami. "I vegetariani sono in genere più magri e sani di chi segue un'alimentazione occidentale, soprattutto perché più attenti a ciò che mangiano", ammette Andrea Ghiselli, ricercatore dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione. "Ma la dieta con i maggiori benefici resta la mediterranea, che è sì a prevalenza vegetale, ma nella quale non mancano alimenti d'estrema importanza: carne, uova, latte e pesce".
LE PERPLESSITÀ
Avanza qualche perplessità Eugenio del Toma, presidente dell'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica. "L'alimentazione latto-ovo-vegetariana è accettabile e persino utile negli adulti, ma non così raccomandabile in età evolutiva, dove può trasformarsi in una forzatura anche sul piano psicologico". "Imposizione? No", sorride Francesca, mentre allatta Beatrice. "Se a tre anni, all'asilo, avrà voglia d'una bistecca, non gliela vieteremo. Quando sarà più grande, le spiegheremo le ragioni vegetariane. E spero che capirà".
Daniela Cipolloni
BOX Ma senza il latte materno...
I vegetariani-baby hanno bisogno del latte materno. Le poppate, pasti esclusivi per i primi 6 mesi, dovrebbero far la parte del leone nel primo anno d'età, meglio ancora fino al secondo. Se il latte materno manca, si opti per il latte in formula, che nutre (quasi) come quello naturale. Avvertenza per tutte le mamme: è sconsigliato il latte vaccino prima dell'anno. "Il latte di mucca non è adatto alla prima infanzia: ha troppe proteine (rischio obesità), ed è povero di ferro (rischio di anemia e di ritardi nello sviluppo cognitivo)", dice Claudio Maffeis, pediatra dell'Università di Verona. "Ha poche vitamine A, D, C, zinco e acidi grassi essenziali, eccede in lipidi, sodio e acidi grassi saturi".
Stiano attente le vegane: il latte vegetale non può sostituire il latte materno. "Può essere introdotto dopo i 6 mesi come spuntino, o aggiunto alla pappa come base liquida", specifica la dietista Ilaria Fasan. "Dopo i 6 mesi, si possono far assaggiare latte di mandorla e riso, poi il latte di nocciola, amaranto, miglio. aspettando per il latte di soia il primo anno d'età". D.C.
A commento, vorrei solo farvi notare l'inconsistenza delle uniche obiezioni degli specialisti allo svezzamento vegetariano:
i vegetariani sono più sani ma la dieta vegetariana non è la più sana; questa si commenta da sola;
è utile per gli adulti ma nei bambini potrebbe essere una forzatura psicologica.
Questo sarebbe il pericolo più grave? Forzare la psicologia di un bimbo di pochi mesi? In che senso? Come si potrebbe evitare questa calamità?
Non sia mai che "imponiamo" qualcosa ai nostri figli, per carità! Men che meno l'educazione alimentare! Se penso che ci sono genitori estremisti che forzano psicologicamente i loro figli vietando loro il cibo spazzatura, imponendo cibi sani o addirittura biologici! Ma non si rendono conto che la salute non conta nulla di fronte al diritto primario all'omologazione?
Sull'argomento vi consiglio anche Figli vegetariani di Luciano Proietti e i numerosi materiali presenti sul sito Il vero momòm.
A presto!
SALUTE NASCE L'AMBULATORIO DEL "MANGIARE NATURALE"
VEGETARIANI BABY
Una clinica per imparare a crescere senza bistecche
Si trova a Verona. E si rivolge alle mamme e ai papà che alimentano i figli con ortaggi e legumi. La missione: insegnare a gestire i cibi verdi. Senza rischiare carenze nutritive
di Daniela Cipolloni- Foto Marco Bruzzo
Verona, febbraio
"Io e mio marito siamo vegetariani. Crediamo che sia una crudeltà mangiare cibi animali. E ne facciamo a meno. Quando è nata Beatrice, la decisione più naturale è stata adottare gli stessi principi alimentari anche per lei. La stiamo svezzando senza carne né pesce. La bimba ha un anno, cresce. E il pediatra dice che sta benissimo".
Francesca, 30 anni, e Stefano, 32, di Cremona, difendono la loro scelta. Insolita, controcorrente, forse estrema.
"Per molti è incomprensibile, se non irresponsabile, nutrire un figlio in modo vegetariano. Ma non siamo né scriteriati, né fanatici", continua Francesca. "Tant'è che ci siamo rivolti a un centro specializzato".
Ci troviamo a Verona, nella sala d'attesa dell'Unità di diabetologia, nutrizione clinica e obesità, della Ulss 20, presso l'Ospedale di Borgo Roma, dove ha aperto i battenti il primo ambulatorio pubblico di nutrizione vegetariana per neonati e bambini.
In pochi mesi il Centro, unico in Italia, è diventato un faro per famiglie vegetariane, disorientate tra la paura di mettere a repentaglio la salute dei bimbi e il desiderio di non contravvenire ai principi etici (per info, tel. 045-82.05.891).
Altri passeggini aspettano il turno di visita. Sofia e Azzurra, le "pazienti" più giovani, hanno appena 6 mesi.
SCELTE OCULATE
"Ci chiamano da tutta Italia", racconta Leonardo Pinelli, pediatra dell'Università di Verona e direttore del servizio.
"Cercano risposte attendibili. Sette milioni di vegetariani sono abbandonati a loro stessi, spesso si sentono sotto accusa. Il rifiuto di offrire omogeneizzati di manzo, tacchino, agnello, ma anche spigola o nasello, spiazza persino i pediatri, che tentano di persuadere i genitori a rivedere le posizioni, etichettate come rischiose nelle prime fasi di vita. Non è così. Se oculatamente seguito", spiega Pinelli, "il vegetarismo può garantire la crescita e lo sviluppo ottimale dei bambini. L' American Dietetic Association lo considera adatto in ogni fase della vita, dalla nascita alla vecchiaia, gravidanza e allattamento compresi".
Tutto sta nel bilanciare gli alimenti in modo che non manchi alcun nutriente. "Per le prime pappe, a partire dai sei mesi fino all'anno d'età, si può cominciare con una crema di cereali, fonte principale di carboidrati complessi, preferibilmente senza glutine, come riso, mais, miglio, grano saraceno, poi anche gli altri, grano, farro, avena, orzo, meglio se integrali. I chicchi andrebbero lasciati in ammollo per almeno 12 ore, lessati a passati per eliminare la fibra", spiega la dietista Ilaria Fasan, nell'incontro di formazione per genitori alle prese con lo svezzamento "verde".
"L'intestino nella prima fase di vita non è adatto a digerire troppa fibra. Cautela all'inizio con le verdure: carote, zucchine, patate bollite per il brodo, vanno introdotte dai 7-8 mesi, e prima si consiglia di filtrare l'acqua di cottura, per dare gusto e colore alla pappa, nonché vitamine e minerali".
Ingrediente irrinunciabile del baby-pasto è un cucchiaino di legumi, fonte proteica per eccellenza. "Ideali nello slattamento sono le lenticchie rosse decorticate, che non necessitano del passaverdura. Poi si possono proporre piselli e azuki, fagioli neri, ceci, lenticchie verdi e marroni, e dall'ottavo mese in poi gli altri legumi, considerando come dose ottimale da raggiungere gradualmente una parte di legumi per due di cereali. Anche il tofu, digeribile e povero di fibre, può essere dato subito".
PREPARAZIONE CRUCIALE
Fondamentale la preparazione: i legumi vanno lasciati in acqua un giorno, cotti a lungo, magari con un pezzetto di alga kombu (ricca di ferro, calcio, iodio e acidi grassi omega-3), e passati. "Il procedimento serve a idratare il legume ed eliminare gran parte dei fitati, le sostanze anti-nutrienti che inibiscono l'assorbimento dei minerali", precisa Fasan.
Nelle diete latto-ovo-vegetariane, che a differenza delle vegane ammettono il consumo di uova e latticini, si può aggiungere alla pappa del formaggio fresco, per esempio ricotta o fiocchi di latte, in alternativa ai legumi. "Per condire, bene tutta la frutta secca (noci, mandorle, nocciole) e i semi oleaginosi (lino, sesamo, girasole), polverizzati con il macinacaffè. Forniscono nutrienti essenziali, come acidi grassi omega-3, ferro, calcio, zinco e vitamine del gruppo B", raccomanda ancora la dietista.
Ma un'alimentazione vegetariana raffazzonata, specie se la mamma non allatta, potrebbe provocare gravi carenze alimentari, con rischi di anemia, rachitismo, disturbi della crescita e danni neurologici, come mette in guardia la bibbia dei genitori "verdi", Figli vegetariani, del pediatra Luciano Proietti. "Per anni questa dieta è stata demonizzata. Oggi è dimostrato che, se ben organizzata, è completa e salutare", rassicura Pinelli. "Il fabbisogno proteico viene soddisfatto combinando i cereali, che non contengono tutti gli aminoacidi della carne, assieme ai legumi, che compensano gli aminoacidi restanti. Il ferro, poi, abbonda nel mondo vegetale. Se ne può migliorare l'assorbimento (meno efficiente per i legumi rispetto al ferro della carne) con la vitamina C delle verdure e della frutta. Pure il calcio si trova facilmente: in verdure a foglia verde, legumi, tofu naturale, mandorle, sesamo, semi oleosi, lette di soia arricchito, e soprattutto nell'acqua".
Unico grande assente, delle diete vegane più rigide, è la vitamina B12, necessaria allo sviluppo del sistema nervoso. "Se si eliminano carne, uova e derivati del latte, bisogna assumere integratori". E comunque al Centro di Verona i bimbi vengono attentamente seguiti nella crescita con regolari esami. "I vegetariani sono in genere più magri e sani di chi segue un'alimentazione occidentale, soprattutto perché più attenti a ciò che mangiano", ammette Andrea Ghiselli, ricercatore dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione. "Ma la dieta con i maggiori benefici resta la mediterranea, che è sì a prevalenza vegetale, ma nella quale non mancano alimenti d'estrema importanza: carne, uova, latte e pesce".
LE PERPLESSITÀ
Avanza qualche perplessità Eugenio del Toma, presidente dell'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica. "L'alimentazione latto-ovo-vegetariana è accettabile e persino utile negli adulti, ma non così raccomandabile in età evolutiva, dove può trasformarsi in una forzatura anche sul piano psicologico". "Imposizione? No", sorride Francesca, mentre allatta Beatrice. "Se a tre anni, all'asilo, avrà voglia d'una bistecca, non gliela vieteremo. Quando sarà più grande, le spiegheremo le ragioni vegetariane. E spero che capirà".
Daniela Cipolloni
BOX Ma senza il latte materno...
I vegetariani-baby hanno bisogno del latte materno. Le poppate, pasti esclusivi per i primi 6 mesi, dovrebbero far la parte del leone nel primo anno d'età, meglio ancora fino al secondo. Se il latte materno manca, si opti per il latte in formula, che nutre (quasi) come quello naturale. Avvertenza per tutte le mamme: è sconsigliato il latte vaccino prima dell'anno. "Il latte di mucca non è adatto alla prima infanzia: ha troppe proteine (rischio obesità), ed è povero di ferro (rischio di anemia e di ritardi nello sviluppo cognitivo)", dice Claudio Maffeis, pediatra dell'Università di Verona. "Ha poche vitamine A, D, C, zinco e acidi grassi essenziali, eccede in lipidi, sodio e acidi grassi saturi".
Stiano attente le vegane: il latte vegetale non può sostituire il latte materno. "Può essere introdotto dopo i 6 mesi come spuntino, o aggiunto alla pappa come base liquida", specifica la dietista Ilaria Fasan. "Dopo i 6 mesi, si possono far assaggiare latte di mandorla e riso, poi il latte di nocciola, amaranto, miglio. aspettando per il latte di soia il primo anno d'età". D.C.
A commento, vorrei solo farvi notare l'inconsistenza delle uniche obiezioni degli specialisti allo svezzamento vegetariano:
i vegetariani sono più sani ma la dieta vegetariana non è la più sana; questa si commenta da sola;
è utile per gli adulti ma nei bambini potrebbe essere una forzatura psicologica.
Questo sarebbe il pericolo più grave? Forzare la psicologia di un bimbo di pochi mesi? In che senso? Come si potrebbe evitare questa calamità?
Non sia mai che "imponiamo" qualcosa ai nostri figli, per carità! Men che meno l'educazione alimentare! Se penso che ci sono genitori estremisti che forzano psicologicamente i loro figli vietando loro il cibo spazzatura, imponendo cibi sani o addirittura biologici! Ma non si rendono conto che la salute non conta nulla di fronte al diritto primario all'omologazione?
Sull'argomento vi consiglio anche Figli vegetariani di Luciano Proietti e i numerosi materiali presenti sul sito Il vero momòm.
A presto!
grazie per questo post, che divulgo subito!!!
Come state?
un abbraccio :)
Ciao Puccina, appena in questi giorni ho pubblicato anch'io un post (in italiano:-) sullo svezzamento dei bambini vegani, se ti va, dacci un'occhiata!;-):
http://bimbivegani.blogspot.com/2010/02/introduzione-dei-cibi-solidi-nella.html
Non ascoltare Eugenio Del Toma, io lo trovo un asservito delle grandi multinazionali alimentari. Sconsiglia la scelta vegetariana, è scettico sul biologico, e intanto propone, nelle sue diete (vedi lo speciale sull'alimentazione uscito anni fa con L'Espresso) formaggio tutti i giorni (e non in sostituzione di carne e pesce...) e l'utilizzo regolare di merendine industriali...
Io non sono vegetariana ma non ho nulla contro la dieta vegetariana, penso non sia giusto però privare un bambino in crescita anche della carne. In quanto onnivori dovremmo mangiare carne-pesce-verdure-carboidrati vari etc. Credo che sia una decisione da prendere quando si ha la consapevolezza di quello che si sta facendo. Baci a te e il piccoletto ;)
Sibia: noi tutto bene... e tu? Bacioni al panzerotto.
Siccike: grazie!
Yari: ah, ecco... adesso è tutto più chiaro... ;)
Jooju: è un argomento complesso, difficile da trattare in poche righe... Io penso che essere onnivori significhi in caso di necessità POTER mangiare tutto, non essere obbligati a mangiare tutto. Ad esempio volendo potremmo essere cannibali, ma non lo riteniamo giusto, per cui non lo facciamo. Diverse popolazioni hanno mangiato i defunti, ricavandone ferro e sali minerali, ma io ne faccio volentieri a meno. Senza andare troppo lontano, tu dai alla piccola carne di gatto o cane? Perché? Eppure la loro carne è apprezzata e considerata ottima in molte parti del mondo e lo era anche in Italia fino a non molti anni fa. Non penso che tu ritenga per questo di privare tua figlia di qualcosa... ;)
Allo stesso modo potremmo ingurgitare ogni sorta di schifezze che fanno male, ma anche qui non credo sia il caso. Se poi vogliamo seguire la "natura", i bimbi venivano allattati fino ai 2-3 anni e non mangiavano certo carne o pesce... questa è un'abitudine recentissima, dovuta all'uso del latte vaccino al posto di quello materno a causa del ritorno precoce delle donne al lavoro. Uno svezzamento vegetariano in realtà è quello più fisiologico, mentre svezzare con carne e pesce è una forzatura recente. Quindi non privo il puccino di niente di necessario alla sua crescita. Poi non gli impedirò di assaggiare pollo o pesce, se ne avrà voglia, per esempio se mangia dai nonni, ma non intendo darglieli di abitudine. Se vuoi è quello che fanno tanti genitori con le merendine industriali o il McDonald's, concedendoli solo eccezionalmente. Lo stesso quando andrà a scuola: se vorrà assaggiare qualcosa mica glielo vieteremo, ma a casa gli proporremo la dieta che riteniamo più etica e salutare. Quando sarà grande avrà tutti gli elementi per scegliere, ma prima d'allora sarebbe assurdo che noi scegliessimo al posto suo una dieta che riteniamo sbagliata, no? Ognuno sceglie per i propri figli la dieta che ritiene migliore.
Penso che il puccino da grande non ci rinfaccerà di averlo privato di qualcosa, anche perché sarà appunto libero di sperimentare e assaggiare saltuariamente un po' di tutto, anche le schifezze ;) mentre se lo abituassimo alla carne e poi gli spiegassimo il perché noi invece non ne mangiamo (le terribili sofferenze inflitte agli animali negli allevamenti) credo che ci giudicherebbe ipocriti e si sentirebbe tradito, privato della possibilità di non far del male agli animali. Penso che ne soffrirebbe.
Comunque tutti i genitori scelgono per i figli, privilegiando alcune cose a scapito di altre. L'importante è che le nostre scelte non danneggino la loro salute. In questo articolo si parla proprio della possibilità di fare lo svezzamento vegetariano in tutta sicurezza, seguiti dai pediatri del SSN.
Un bacione anche a voi!
Puccina spero tu non avessi preso il mio commento per una critica, lungi da me eh ;)!!!! Assolutamente non era nelle mie intenzioni. Con la Piri seguo una dieta prescritta dalla nostra Pediatra, fino ad adesso ha accettato tutto con gusto, ho introdotto gradualmente gli alimenti, certo che cerco di darle quello che ritengo più "sano" tipo i prodotti dell'orticello dei nostri amici;) , poi magari sbaglio pure ma almeno so da dove arrivano =D. Sai essendo la prima bimba, ho sempre il terrore di sbagliare, di darle qualcosa che non vada bene :].
Jooju: mmmh, sono un po' permalosa...
(o^.^o)
io mi sto informando su libri e in rete, ma ogni pediatra dice la sua :(
si va dai pediatri che impongono una tabella rigida (ognuno diversa, però!!!) a quelli che propongono lo svezzamento "naturale", come una volta, in cui si fa assaggiare al bambino un po' tutto quello che vuole!!! Insomma tutto e il contrario di tutto... Io penso che farò un po' e un po', ascoltando anche il pediatra, ma con elasticità. L'importante, da quello che ho capito, è continuare a dare molto latte (formulato), che contiene tutto il necessario, così è davvero difficile far danni.
Baci (^_^)ε^ )
pur non avendo un pupetto da accudire,seguo le tue preziose informazioni, visto che sto mettendo in pratica il mio di svezzamento vegetariano :-)
Ho sentito di un bel documentario,Food inc,ma non riesco a trovarlo perchè mi dicono non sia ancora uscito in Italia.Ne sai qualcosa?
un bacione
Lella
Lella: no, non ne so niente... comunque credo che in inglese si troverà in rete...
il tuo sì che è un "autosvezzamento"!!!
Baci
Scusa non centra nulla, ma perchè non pibbliche più ricettuzze su veganblog.it???
Ho visto che hai creato ricette davvero meravigliose!!! ;)
Mimì
veramente molto interessante, a parte i commenti illogici sembra almeno che ogni tanto qualcosa si muova :) E' da notare però che alcune multinazionali della carne finanziano questo tipo di studi, in genere quelli che presentano l'alimentazione veg come 'non migliore' o 'non sana' mentre non ci sono multinazionali della verdura - non esistono- che finanzino studi paralleli. Il che vuol dire disinformazione a spron battente.
A me in questi casi piace sempre ricordare Margerita Hack: un donnone di un 1,80 con un'intelligenza superiore alla norma, 80 anni e gioca ancora a pallavolo, figlia di vegetariani che non ha mai mangiato carne in tutta la sua vita ;)
Ciao cara,
finalmente riesco a passare per farvi un salutino!!!Ho letto dell'intervento....mi dispiace tanto chi meglio di me puo' capirti...anche noi siamo sempre sul filo del rasoio..forse noi faremo a settembre !!!Ti abbraccio e sentiamoci piu' spesso..ok???
ciao cara son passata per un saluto,speravo di leggere aggiornamenti.
a presto
Lella
Tesoro, tutto ok? Come mai questo lungo silenzio?
Scusate tutti per l'attesa: sono presissima! Salvatemi!!!
Mimì: in effetti ho preferito pubblicarne solo due su Veganblog, perché sono gelosa delle mie ricette e non voglio "regalarne" troppe. Poi non ho più molto tempo e faccio già abbastanza fatica a metterle sul mio blog!!!
Erbaviola: la cosa strana è che poi l'articolo non sia stato pubblicato su una rivista di nicchia...
Apple: hanno fissato la tenotomia al 14 aprile. comunque non sono tanto preoccupata perché al Buzzi fanno tutto sottopelle, non rimane nemmeno il segno. In una mezz'oretta ti riportano il bimbo già sveglio e ingessato... nulla di invasivo. Ringraziando il Signore, siamo andati via dal Pini prima che gli aprissero il piede con l'operazione tradizionale.
In bocca al lupo per Sofia.
Lella: ho ripreso col lavoro e sto facendo le pappe al pupo, per cui immagina... non ho molto tempo per scrivere sul blog. Comunque adesso cerco di buttar giù qualcosa ;)
Un bacione
Vera: principalmente è la mancanza di tempo, anche se nell'ultimo periodo ero un po' giù di morale, nervosa per il lavoro, il pediatra e l'operazione del puccino :(
Comunque adesso va meglio.
Un abbraccio
Ciao Puccina,
ho letto che hanno già fissato la tenotomia... so che sai di essere in ottime mai, ma volevo semplicemente dirti che capisco comunque le tue preoccupazioni limitate giusto all'anestesia... Andrà tutto bene, vedrai.
Sai che il 14 aprile è anche il 2° compleanno del mio Edoardo??
Ti mando un grosso in bocca al lupo,
OLo
Grazie, Olo!
Buon compleanno, Edo!!!
Meno male che è solo la mancanza di tempo, allora! :) Sono contenta che vada tutto bene e per l'operazione di Puccino... stai serena, vedrai che filerà tutto liscio. ;-)
Senti, ti lascio il link a un articolo che ho scritto ieri sull'ultimo libro della Cucina etica, parla dell'alimentazione infantile, magari ti può interessare. ^_^
Un abbraccio,
Vera
una rticolo che mi era sfuggito
Vera, grazie! Spero di vederlo presto in giro, per variare le pappe al puccino.
Un bacione
Gunther, ciao e a presto
Notizia interessante.Purtroppo io da sola non credo di poterlo fare ma mi piacerebbe moltissimo poter aprire un centro per genitori vegetariani quì a Perugia,per poter essere un punto di riferimento almeno in Umbria,visto che in tutta la regione di professionisti vegetariani siamo.....3!!!Io sono una biologa nutrizionista,e inaspettatamente sono venuti da me due genitori disperati perchè ogni pediatra che han cambiato non accettava l'idea che il figlio potesse essere svezzato senza carne e pesce tutti i giorni!Io non sono una pediatra ma non ce l'ho fatta a non aiutarli.Mi ci sono messa sotto,parecchio e ora hanno uno schema che perfino la pediatra si è dovuta stare zitta perchè effettivamente andava bene!:-)Ora,non scrivo elogi o chissà che,il mio commento era solo per dire che ci sono veramente genitori vegetariani o vegani che non sanno a chi rivolgersi,e alcuni sono costretti a fare km su km.
Serena, sono d'accordo: è davvero difficile trovare medici preparati sull'argomento.
Fortunamente, dopo varie peregrinazioni, abbiamo trovato una pediatra pubblica molto in gamba che ha approvato la dieta dei bambini, anche vedendo che sono il ritratto della salute ;)
grazie del tuo commento e a presto!