Un articolo del Corriere ci dà alcune buone e interessanti notizie:
in Italia i vegetariani sono arrivati a quota 6 milioni (il 10% della popolazione, ovvero un italiano su dieci);
l'Italia è al primo posto in Europa per numero di vegetariani, seguita dalla Germania (9%);
più che una scelta "salutista" è di solito una scelta ideologica (ecologista e animalista), con la conseguenza che è sempre più una scelta radicale che porta al veganesimo;
la corretta informazione scientifica ha ormai quasi dissolto le infondate paure sull'alimentazione priva di prodotti animali;
anche nel resto del mondo, soprattutto fra i giovani, aumentano i vegetariani;
in America sta prendendo piede una sorta di vegetarianesimo part-time: i flexitariani evitano di mangiare carne e pesce più di due volte la settimana.
Alcune considerazioni:
che il numero dei vegetariani fosse in aumento si sapeva e la cifra non stupisce più di tanto, anche se fa sempre piacere, s'intende...
Anche l'aumento delle scelte radicali come il veganesimo non è una sorpresa, soprattutto per noi blogger!
E' per me invece particolarmente interessante la notizia che sempre più persone cerchino di ridurre il consumo di prodotti animali. Questo tipo di scelta farà storcere il naso ai puristi, ma credo che rappresenti un enorme progresso rispetto alle abitudini alimentari della maggior parte dei giovani americani (e anche europei), che mangiano carne e pesce tutti i giorni, a tutti i pasti, in quasi tutte le portate, condendo immancabilmente ogni piatto con chili di altri prodotti animali come latticini e uova.
Se tutti gli occidentali si limitassero invece a mangiare la carne, il pesce, il formaggio e le uova solo una volta a settimana, oltre a guadagnarci in salute abbatterebbero drasticamente l'allevamento intensivo (con la collegata sofferenza animale, che mieterebbe molte meno vittime), la produzione di gas serra, la fame nel mondo e altre bazzecole del genere.
Purtroppo una minoranza più di tanto non può fare, anche se elimina totalmente i prodotti animali dalla sua dieta, per cui è sulle abitudini alimentari della maggioranza della popolazione che bisogna lavorare. Per questo credo che sia opportuno sostenere anche queste forme di "vegetarianesimo flessibile", per quanto possa disturbarci il fatto di incoraggiare l'uccisione di animali. In realtà non si tratta di questo, ma di incoraggiare i carnivori a ridurre la carne, così come è il caso di incoraggiare i vegetariani a ridurre latticini e uova.
Presentare come unica soluzione la scelta più impegnativa e radicale e mettere sullo stesso piano tutte le altre è invece assolutamente controproducente e rischia di tenere lontano il grosso della popolazione. D'altra parte la stragrande maggioranza dei vegani è stata prima carnivora e vegetariana, no?
Spero sia chiaro che questo vuole essere un invito alla tolleranza, alla comprensione reciproca, al rispetto, alla valorizzazione degli sforzi (anche i più piccoli) e dei tentativi di tutti, non certo una minimizzazione del valore delle scelte coraggiose e radicali.
Un grosso saluto ai miei 24 fedeli lettori (ormai sono a un passo dal manzoniano traguardo dei 25) e alla prossima!
in Italia i vegetariani sono arrivati a quota 6 milioni (il 10% della popolazione, ovvero un italiano su dieci);
l'Italia è al primo posto in Europa per numero di vegetariani, seguita dalla Germania (9%);
più che una scelta "salutista" è di solito una scelta ideologica (ecologista e animalista), con la conseguenza che è sempre più una scelta radicale che porta al veganesimo;
la corretta informazione scientifica ha ormai quasi dissolto le infondate paure sull'alimentazione priva di prodotti animali;
anche nel resto del mondo, soprattutto fra i giovani, aumentano i vegetariani;
in America sta prendendo piede una sorta di vegetarianesimo part-time: i flexitariani evitano di mangiare carne e pesce più di due volte la settimana.
Alcune considerazioni:
che il numero dei vegetariani fosse in aumento si sapeva e la cifra non stupisce più di tanto, anche se fa sempre piacere, s'intende...
Anche l'aumento delle scelte radicali come il veganesimo non è una sorpresa, soprattutto per noi blogger!
E' per me invece particolarmente interessante la notizia che sempre più persone cerchino di ridurre il consumo di prodotti animali. Questo tipo di scelta farà storcere il naso ai puristi, ma credo che rappresenti un enorme progresso rispetto alle abitudini alimentari della maggior parte dei giovani americani (e anche europei), che mangiano carne e pesce tutti i giorni, a tutti i pasti, in quasi tutte le portate, condendo immancabilmente ogni piatto con chili di altri prodotti animali come latticini e uova.
Se tutti gli occidentali si limitassero invece a mangiare la carne, il pesce, il formaggio e le uova solo una volta a settimana, oltre a guadagnarci in salute abbatterebbero drasticamente l'allevamento intensivo (con la collegata sofferenza animale, che mieterebbe molte meno vittime), la produzione di gas serra, la fame nel mondo e altre bazzecole del genere.
Purtroppo una minoranza più di tanto non può fare, anche se elimina totalmente i prodotti animali dalla sua dieta, per cui è sulle abitudini alimentari della maggioranza della popolazione che bisogna lavorare. Per questo credo che sia opportuno sostenere anche queste forme di "vegetarianesimo flessibile", per quanto possa disturbarci il fatto di incoraggiare l'uccisione di animali. In realtà non si tratta di questo, ma di incoraggiare i carnivori a ridurre la carne, così come è il caso di incoraggiare i vegetariani a ridurre latticini e uova.
Presentare come unica soluzione la scelta più impegnativa e radicale e mettere sullo stesso piano tutte le altre è invece assolutamente controproducente e rischia di tenere lontano il grosso della popolazione. D'altra parte la stragrande maggioranza dei vegani è stata prima carnivora e vegetariana, no?
Spero sia chiaro che questo vuole essere un invito alla tolleranza, alla comprensione reciproca, al rispetto, alla valorizzazione degli sforzi (anche i più piccoli) e dei tentativi di tutti, non certo una minimizzazione del valore delle scelte coraggiose e radicali.
Un grosso saluto ai miei 24 fedeli lettori (ormai sono a un passo dal manzoniano traguardo dei 25) e alla prossima!